Quaresima: il messaggio ai fedeli del vescovo Antonio Mattiazzo

 

Domani, mercoledì 5 marzo, inizia il tempo forte di Quaresima, in preparazione alla Pasqua che quest’anno si celebra domenica 20 aprile. A suggellare l’avvio di questo periodo, che chiede al cristiano un maggior tempo di riflessione, preghiera, meditazione della Parola di Dio, è tradizionalmente il rito dell’imposizione delle Ceneri che per la Chiesa di Padova da alcuni anni è anticipato dal rito di Elezione dei catecumeni, ossia di quegli adulti che durante la prossima Veglia di Pasqua riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima, Eucaristia).
L’appuntamento diocesano è in basilica Cattedrale, alle ore 21. Il vescovo, mons. Antonio Mattiazzo, presiederà la celebrazione della Parola (non la messa) con il rito di Elezione dei catecumeni ai sacramenti pasquali e il rito di imposizione delle Ceneri.
All’inizio della Quaresima, infatti, si celebra l’elezione o iscrizione del nome di quei catecumeni che la Chiesa ammette ai sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima, Eucaristia) nella prossima Veglia Pasquale.
Per la Diocesi di Padova saranno eletti 51 catecumeni, di questi 31, vivranno il rito alla presenza del vescovo Antonio in Cattedrale, gli altri – per lo più ragazzi – nelle loro comunità di appartenenza.
Tra i catecumeni che verranno eletti ci sono 12 ragazzi e 4 adulti di nazionalità italiana, gli altri hanno varie provenienze: India, Cina, Albania, Libano, Guinea-Bissau, repubblica Slovacchia, repubblica Ceca, Romania, repubblica Domenicana, Camerun, Etiopia, Colombia. L’età media degli adulti è intorno ai 35 anni, i due terzi sono donne.

Il rito dell’elezione è antico, risale alla fine del III secolo e si pone all’inizio della Quaresima, tempo di purificazione per gli eletti. Questo tempo richiama infatti i quaranta giorni del digiuno di Gesù nel deserto, ma anche i quaranta anni nel deserto del popolo ebraico. Con questo “gesto” la Chiesa si assume la responsabilità dell’idoneità della persona a ricevere i sacramenti.
Per il tempo di Quaresima, come è consuetudine, il vescovo Antonio, ha scritto un messaggio alla comunità dei fedeli della Diocesi di Padova, dal titolo Pasqua, evento che sostiene il mondo. Nel messaggio, disponibile integralmente sul sito all’indirizzo www.diocesipadova.it, il vescovo elenca tre “colonne” che sostengono l’esistenza cristiana fondata sulla Pasqua. E sono: lo studio, l’ascolto, la meditazione della Sacra Scrittura per coltivare e nutrire la fede; la preghiera personale e liturgica; l’esercizio della carità.

Da qui gli inviti del vescovo a valorizzare il dono prezioso della Sacra Scrittura, a fare esperienza dei “centri di ascolto” del Vangelo in famiglia e della Lectio divina nelle comunità. Il vescovo rilancia inoltre l’opportunità offerta dal progetto Un attimo di pace, con la sua pluralità di offerte di meditazione quotidiana e proposte anche attraverso la rete dei social network.
Mons. Mattiazzo sottolinea poi l’attenzione verso la preghiera personale e la partecipazione alla liturgia, che ci permette di «resistere alle tentazioni, evitare il male e tendere alla santità».
Infine, ma sempre centrale, l’esercizio della carità perché – segnala il vescovo – «Senza carità non c’è gioia. Dal “cuore nuovo” trasformato dalla carità scaturiscono le scelte etiche e le opere di carità e di misericordia, per attuare le esigenze dettate dalla Parola di Dio (…) Ne derivano dei compiti precisi per ciascuno di noi e per la comunità cristiana. Anzitutto la pratica coerente della giustizia e della carità all’interno delle comunità cristiane. Questo richiede, ad esempio, il retto funzionamento del Consiglio per la gestione economica; la valorizzazione della Caritas col suo ruolo pedagogico e operativo. In secondo luogo dovremo convertirci a uno stile di sobrietà nel cibo, nel vestire, nei servizi, evitando gli sprechi che, purtroppo, sono diffusi. Una delle proposte ricche di significato della Quaresima è il digiuno che, nella tradizione biblica ed ecclesiale, è stato sempre collegato alla carità: chi digiuna si priva del cibo e di altri beni per darli ai poveri. Vorrei invitarvi alla rinnovata e motivata pratica del digiuno. Per l’esercizio delle opere di carità ci viene proposta la “Quaresima di fraternità” che è una proposta di animazione, promossa dal Centro missionario diocesano, rivolta a tutte le parrocchie della Diocesi e a tutte le categorie, per preparare adeguatamente il “Tempo Quaresimale” con spirito missionario. La Quaresima di fraternità è anche il periodo in cui volgiamo l’attenzione verso i molti progetti portati avanti dai 745 missionari padovani distribuiti nel mondo tra cui si contano i fidei donum che operano nelle missioni diocesane in Brasile, in Ecuador, in Kenya e in Thailandia».

 

 

 

«Queste tre colonne, se poniamo cura a edificarle – conclude il messaggio del vescovo – conferiscono una robusta consistenza alla vita, infondono un’elevata ispirazione e motivazione all’impegno, sostengono nelle fatiche e nelle sofferenze, alimentano l’amore, aprono alla speranza. Sono una risposta alle situazioni di fragilità, di vuoto, di smarrimento e fanno nascere la gioia».