Rilanciare l’economia di Padova, l’appello di Cgil, Cisl e Uil

 

Qui di seguito riceviamo e pubblichiamo il contributo di idee di Cgil Cisl Uil per vincere le sfide della crescita e del lavoro.
Padova può vincere le sfide che ha di fronte a sé e rilanciare la propria centralità nel Veneto? Noi crediamo di sì, a patto che, a partire dal Comune capoluogo, non si interpreti il ruolo dell’Ente locale in modo minimalista, ma – piuttosto – interventista, nel senso di concepire il livello territoriale come ambito fondamentale in cui contribuire a determinare le scelte importanti di sviluppo, promuovendo la propria comunità, favorendo gli investimenti, combattendo e vincendo la sfida con le altre realtà urbane.

Come organizzazioni confederali dei lavoratori e rappresentanti di tanti cittadini vediamo nei Comuni non solo gli enti che provano a gestire l’esistente e a tamponare l’emergenza, ma le Istituzioni che possono fare molto per costruire un futuro all’altezza delle migliori aspettative dei cittadini e a determinare le condizioni affinché il tessuto produttivo torni a creare ricchezza, lavoro, opportunità, giustizia sociale.

E tutto questo è ancor più vero oggi, nella fase di crisi economica che stiamo attraversando in cui così tanti lavoratori hanno perso o vedono minacciato il proprio posto di lavoro e tanti giovani, dopo anni di studi, non riescono a trovare un’occupazione.
Sono passati oltre due mesi dalle ultime elezioni amministrative, compresa quella del nuovo Sindaco di Padova, ed è giunto il momento di aprire un confronto a tutto campo sul futuro della nostra città.

Intendiamo così contribuire ad una discussione che coinvolga tutte le realtà politiche, istituzionali e sociali padovane per dare vita ad un’idea complessiva di città che, superando la logica della polemica quotidiana, tenti di guardare ad una prospettiva di medio-lungo periodo.
La priorità assoluta è difendere le eccellenze di cui Padova dispone, che vuol dire innanzitutto difendere le migliaia di posti di lavoro che la loro presenza garantisce.

Due esempi su tutti: l’Università e la Sanità. Sono due ambiti in cui lavorano migliaia di persone e che rappresentano per noi una ricchezza umana, economica e culturale inestimabile. Per questo riteniamo utile tutto ciò che va nella direzione della loro valorizzazione, evitando i conflitti tra le diverse istituzioni che rischiano di indebolire la nostra città nei confronti di altre realtà italiane ed europee con conseguente rischio di perdere risorse economiche fondamentali per rilanciare la nostra offerta formativa e sanitaria di eccellenza.

Come Cgil, Cisl, Uil riteniamo che non si debba, per nessun motivo, disperdere la straordinaria tradizione che è alle nostre spalle e che ha portato a far nascere proprio a Padova la medicina moderna.
Padova deve poi giocare un ruolo da protagonista anche nel settore del turismo, grazie alle sue importanti e famose risorse culturali, artistiche, architettoniche. In questo senso, diventa decisiva la realizzazione del nuovo Centro Congressi, sia per essere volano di attività, servizi e promozione, sia per attirare turismo legato alla stessa convegnistica e ad un’offerta culturale e di manifestazioni in grado di competere su un piano territoriale molto vasto e ricco di eventi di prima grandezza capaci di intercettare sempre più turisti che arrivano in Veneto da ogni parte del mondo.

Anche per questo abbiamo fin dal principio trovato convincente l’idea di una città che guardi e interagisca con un’area più vasta, creando alleanze fondamentali e sinergie con i territori limitrofi. Tutti gli studi dimostrano come buona parte del pil mondiale venga prodotto in grandi aree metropolitane, capaci oltretutto di attirare ingenti investimenti privati e pubblici, in particolare i finanziamenti dell’Unione europea che il nostro Paese ha fin qui saputo utilizzare solo in minima parte. Rinunciare a questo ambizioso progetto, non sfruttare questa decisiva opportunità potrebbe rivelarsi in futuro un grave errore, non facilmente rimediabile.

Un’altra priorità sta nel sistema produttivo locale che non possiamo non affrontare, a partire dal futuro della Zona Industriale di Padova e delle zone limitrofe, perché stiamo parlando di una delle più grandi aree attrezzate ad uso industriale d’Europa. Non dobbiamo né possiamo arrenderci passivamente al declino di importanti realtà aziendali, dobbiamo invece cercare di promuovere e sostenere una strategia di sviluppo che porti ad unire le forze e le intelligenze per la tenuta e lo sviluppo dell’intera economia provinciale.
Come nel dopoguerra, con la costituzione del Consorzio Zip, occorre una regia della mano pubblica per rilanciare il nostro sistema produttivo e industriale, con il coinvolgimento di tutte le parti sociali, economiche, politiche ed istituzionali che a livello locale, oggi più che mai, sono chiamate a fare squadra nell’interesse collettivo.

Ciò riguarda le tante aziende private ma anche le importanti aziende controllate dal Comune, ricche di lavoro, di competenze, di qualità produttiva. In particolare, riteniamo che l’azienda di trasporto pubblico abbia bisogno di una strategia di alleanze e di fusioni indispensabili per restare competitiva sul mercato dei servizi pubblici locali.
In questo senso occorre riprendere quanto prima il percorso avviato con Bus Italia che ha subito un brusco stop qualche mese fa, evitando così il rischio di perdere o impoverire un patrimonio di tutti i cittadini padovani e non solo, oltre che qualificare e rilanciare l’intermodalità sostenibile, che consentirebbe di accedere ad importanti finanziamenti e di implementare il numero di cittadini che si muovono sui mezzi pubblici con relativa riduzione del traffico e conseguente beneficio per l’ambiente.

Ciascuna delle questioni qui affrontate ha evidentemente a che fare con la capacità del nostro sistema di tornare a crescere e a produrre opportunità di lavoro. Si tratta di ambiti su cui è urgente aprire un confronto serio e trasparente, portato avanti nell’interesse esclusivo della nostra comunità, senza essere gelosi delle proprie idee, ma disponibili ad incontrare le opinioni degli altri e a fare sintesi delle proposte migliori.

L’unica cosa che non si può fare è restare fermi, pensare in piccolo, arrendersi alla crisi senza mettere in atto le azioni necessarie a superarla. Una crisi che possiamo sconfiggere solo se torniamo a produrre ricchezza e se la nostra resta una comunità solidale, che non alimenta conflitti, ma compone interessi nel segno della solidarietà, della convivenza pacifica e del confronto con culture, religioni, tradizioni diverse dalla nostra, e che contribuiscono a far crescere economicamente e socialmente la nostra città.
E’ compito di tutti essere all’altezza di una sfida difficile che il Sindacato Confederale in maniera unitaria vuole contribuire a vincere per tornare a costruire lavoro e speranza nel futuro.

I Segretari generali CGIL CISL UIL – Christian Ferrari – Sabrina Dorio – Nello Cum