Riscossione crediti o stalking? L’allarme di Federcontribuenti

 

“Assistiamo sempre più spesso a comportamenti illegali da parte delle società di recupero crediti che agiscono senza il minimo scrupolo per conto delle compagnie telefoniche. Siamo al limite dello stalking”. A dirlo il segretario di Federcontribuenti Veneto Carlo Covino che mette in guardia gli operatori delle agenzie di recupero crediti che operano, a detta del responsabile dell’associazione che in Veneto patrocina oltre 400 contenziosi tra clienti e compagnie telefoniche, con pratiche vessatorie e spesso illegittime se non addirittura illegali.

“Le compagnie telefoniche danno mandato a delle agenzie esterne per recuperare il denaro di bollette o fatture spesso non dovute – spiega Covino – e la prima irregolarità scatta nel momento in cui il cliente, o molto spesso ex cliente, si oppone invocando lo strumento ad esempio della conciliazione, alla richiesta di denaro. In teoria a questo punto l’iter riscossorio dovrebbe interrompersi ma non è così, anzi”. E infatti su oltre 400 casi presi in carico da Federcontribuenti Veneto solo quest’anno, circa la metà, spiega carte alla mano Carlo Covino, le richieste di saldare i presunti debiti continuano. Con casi paradossali. “Abbiamo clienti che vengono chiamati al telefonino personale anche tre volte in una sera, festivi compresi – spiega Covino – crediamo che questo comportamento sia intollerabile. Invitiamo quanti sono in questa situazione di difficoltà di prendere sempre nota dell’orario e possibilmente del numero da cui ricevono le chiamate, e che facciano sempre presente, nel caso ci sia un contenzioso aperto in atto, che l’agenzia di riscossione credito fino alla definizione delle posizioni tra azienda e cliente, non ha titolo per richiedere alcunchè”.

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