Sciopero sociale: torna la violenza politica a Padova. Ferito il capo della squadra mobile Marco Calì

 

Ritorna la violenza politica a Padova ed a farne le spese sono due poliziotti della questura padovana finiti all’ospedale con ferite, per fortuna non gravi. E’ l’epilogo di una mattinata ad alta tensione vissuta in città in occasione dello “sciopero sociale”, indetto dalle sigle del sindacato Cobas, dalla rete dei centri sociali che ha visto partecipare anche un certo numero di studenti medi. Circa 500 persone in tutto che hanno bloccato Corso Milano ed hanno tentato un blitz alla sede di via Beato Pellegrino del Pd. Lo scontro si è verificato nei pressi di piazza Mazzini quando i manifestanti hanno tentato di sfondare un blocco delle forze dell’ordine per passare davanti alla sede cittadina del Partito Democratico. Il capo della squadra mobile di Padova è stato anche ferito con un calcio allo zigomo da alcuni attivisti mentre, nel corso degli scontri, era caduto a terra. In questo momento il dirigente della polizia si trova al pronto soccorso di Padova per le medicazioni necessarie. Il corteo si è sciolto intorno alle 12.30 dopo essere ritornato di fronte alla Prefettura. Poco dopo le 14 alcuni manifestanti hanno occupato la sede dell’Esu, l’ente per il diritto allo studio.
Grande tensione, alla luce di quanto accaduto, per le 19 di stasera quando i manifestanti torneranno in piazza per protestare contro le ordinanze del sindaco Massimo Bitonci. Sempre stasera altro obiettivo sensibile potrebbe essere la serata organizzata a palazzo Moroni per i cento anni della nascita del fondatore del Movimento sociale italiano Giorgio Almirante.
“Bisognerà rivedere la possibilità di dare l’autorizzazioni per certe manifestazioni. Che si arrivi sempre a scontri o al lancio di oggetti è assurdo”. Così il sindaco di Padova Massimo Bitonci dopo i violenti scontri che si sono verificati a Padova questa mattina tra centri sociali e forze dell’ordine.
“La risposta dev’essere secca e dura – ha continuato – e spero che a breve si arrivi all’identificazione dei responsabili”