Semplicemente fratelli alla basilica di Sant’Antonio

 

“Credo che il concetto di fratellanza come lo intendeva san Francesco, vada oltre a quello di sentimento necessario tra fratelli o consimili, e vada allargato, come già nel Cantico delle creature, anche all’ambiente, alla natura”. Questo il commento di Fratel Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose (clicca per vedere il video), che questa mattina è stato relatore all’incontro di tre giorni che si sta svolgendo nel complesso della Basilica di Sant’Antonio dal titolo “Semplicemente fratelli, percorsi di fraternità per la società italiana”.
“La Bibbia ci insegna – ha aggiunto Fratel Enzo Bianchi – che essere fratelli non è facile, la fratellanza è il luogo dei primi conflitti, basti pensare a Caino ed Abele. Ma è anche una condizione necessaria per una società serena e per il progresso umano, che non può nascere in un mondo in cui ci siano differenze grandi nelle condizioni di vita tra i popoli. Gli squilibri generano le tensioni e sono appunto la negazione della fratellanza”.
Dopo la relazione di Fratel Enzo Bianchi la parola è passata a Remo Di Pinto, Vice ministro nazionale dell’ordine francescano secolare. “Questa tre giorni di Padova si rivolge alla società, alle istituzioni ed alle associazioni – spiega Di Pinto – vogliamo proporre il nostro modello di fraternità che viviamo per conversione e vogliamo proporlo alle istituzioni attraverso una serie di percorsi che riteniamo assolutamente utili per la costruzione del bene comune”.
Oggi pomneriggio al centro Papa Luciani di Padova la riflessione sulla fratellanza continua in un incontro intervista di padre Ugo Sartorio, direttore editoriale del “Messaggero di Sant’Antonio” che dialogherà con il sociologo Giuseppe De Rita sul tema “Il bene di quel noi-tutti, la proposta francescana per una società fraterna”. Questa sera un momento musicale sul sagrato della basilica pontificia con Angelo Branduardi ed Amedeo Minghi. La tre giorni padovana si conclude domani alle 10.30 con la celebrazione della Santa messa conclusiva in basilica officiata dal vescovo di Caltagirone sua eccellenza Calogero Peri