Sergio Giordani si schiera con i “sì TAV” scontentando gli ambientalisti della sua maggioranza ma incassando il placet di Fratelli d’Italia

 

Ha fatto rumore, nell’ambiente della politica padovana, la posizione del sindaco Sergio Giordani che si è detto pronto a scendere in piazza per manifestare a favore della Tav. Posizione che non è piaciuta di certo ai suoi consiglieri espressione della sinistra antagonista, da sempre al movimento della Val di Susa. Ed infatti il vice presidente del Maap Franco Zecchinato, anima della cooperativa El Tamiso, scriveva ggi su facebook: “C’è qualcuno più autorevole di me che sconsiglia al Sindaco Giordani di andare a manifestare, come sindaco, a Torino con i Si-Tav ?”
In attesa di qualcuno più autorevole di Zecchinato, il plauso invece è arrivato dall’esponente di punta di Fratelli d’Italia Raffaele Zanon:
Come abbiamo criticato il Sindaco Sergio Giordani per essersi  accodato ai sindaci talebani pro-immigrazione, come Orlando e De Magistris, sul tema del decreto sicurezza  abbiamo apprezzato le motivazioni della sua sua adesione alla mobilitazione di sabato 12 gennaio a Torino del fronte del Sì alla Tav Torino-Lione.  Anche secondo Fratelli d’Italia senza infrastrutture non c’è crescita e se ai segnali di rallentamento dell’economia si aggiunge il no alle infrastrutture, il rischio di avere una caduta di fiducia è grande. Fratelli d’Italia anche durante il dibattito sulla finanziaria si è battuta a favore degli investimenti  per le infrastrutture. È assurdo che si voglia bloccare opere che hanno avuto i finanziamenti europei. La Torino-Lione è fondamentale, può essere fonte di lavoro non solo per i grandi gruppi ma anche per le piccole imprese che possono essere coinvolte nelle opere minori e nelle manutenzioni». Giordani a differenza di qualche esponente della sua maggioranza in questo caso dimostra sensibilità per un progetto infrastrutturale e per un progetto di crescita. In questa fase occorre ascoltare anche le politiche delle imprese altrimenti quando al mondo ci sono quattro Paesi che decidono il destino del commercio internazionale – e cioè Usa, Cina, India e Russia – noi rischiamo di essere tagliati fuori. Finire la Tav costa come quattro mesi di reddito di cittadinanza. A differenza del reddito di cittadinanza, produce lavoro: almeno 2mila posti per l’opera e 4mila nell’indotto. A differenza del reddito di cittadinanza, genera sviluppo duraturo per la nazione: si dimezzeranno i tempi per la movimentazione dei nostri prodotti che arriveranno molto più velocemente sui mercati mondiali. Insomma sulla Tav condividiamo la coraggiosa posizione del Sindaco Giordani: le grandi opere servono e il governo del cambiamento dovrebbe effettivamente cambiare qualcosa portando a termine un’opera  strategica in tempi veloci. Tra i benefici di cui nessuno parla vi saranno anche quelli derivanti dal fatto che il traffico stradale merci diminuirà di almeno un milione di camion all’anno: con  una sensibile riduzione dell’inquinamento atmosferico.
E’ quanto dichiara Raffaele Zanon ,Dirigente Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia