Sgominata una banda di 15 spacciatori di cocaina a Padova

 

Gli uomini della squadra mobile di Padova hanno concluso all’alba di oggi l’operazione “Carlitos” che ha sgominato una ramificata organizzazione che spacciava cocaina tra le provincie di Padova, Treviso e Venezia. L’organizzazione, tutta composta da italiani, di cui alcuni esponenti dell’ex mala del Brenta è rutenuta di essere stata in grado di smerciare parecchi chili di cocaina sul mercato veneto. Un traffico di cocaina proveniente dalla Spagna che a Madrid aveva un referente di spicco in un trafficante colombiano, arrestato dalla polizia spagnola in una diversa operazione. Quello che è ritenuto dagli uomini della squadra mobile di Padova e dal sostituto procuratore che conduce le indagini è Sandro Righetto, imprenditore nel settore delle telecomunicazioni e insospettabile corriere della cocaina, secondo quanto risulta dalle indagini. Righetto è stato arrestato il 10 di agosto a Mestre, mentre usciva da casa di due persone, anche loro arrestate quel giorno poichè nell’appartamento sono stati trovati oltre 200 grammi di droga. I padovani in carcere su disposizione del giudice per le indagini preliminari Paola Cameran sono finiti Nicoletta Lana, che proprio oggi compie 45 anni, Silvano Valentini, 51enne compagno della Lana, Francesco Mazzuccato, 57 anni e Marco Proni, 52 anni di Casalserugo, Marisa Zamengo, 52 anni di Casalserugo, convivente di Proni, e Federico Soggia, 46 anni di Piove di Sacco. 
Uno degli indagati, residente nel trevigiano si vantava di abitare in una villa «inespugnabile», che denominava «Fort Knox» perché l’aveva imbottita di telecamere. Importante il ruolo rivestito dalle numerose donne comparse nell’inchiesta denominata «Carlitos» e destinatarie di misure cautelari, tanto da poter essere considerate essenziali all’attività del gruppo criminale. Una di esse aveva il compito di minacciare i clienti morosi. Un’abitazione di uno degli indagati, in Padova, era divenuta una meta quotidiana di numerosissimi acquirenti (anche 15 in un giorno) attirati dall’elevata qualità della cocaina smerciata. Il gruppo padovano riforniva di cocaina le piazze del Padovano, del Piovese, e Casalserugo. Da tempo le indagini non facevano emergere una totalità di cittadini italiani dediti al traffico di droga. Gli indagati erano convinti che le forze dell’ordine fossero impegnate a contrastare soprattutto gli extracomunitari, particolarmente attivi nel Nordest in questo settore criminale. (Ansa)