Sindaco Giordani, ti ho votato, non farti stritolare dai partiti, sulle nomine abbi coraggio

 

Ho votato per Sergio Giordani non solo perchè ho avuto modo di conoscere fin troppo bene il metodo di gestione di potere dell’ex sindaco Massimo Bitonci. Ho votato per Giordani perchè faceva una promessa forte ai padovani: “il mio partito è Padova”. Lo ripeteva sempre. E siccome lo conosco come una persona seria, ho sostenuto con convinzione la sua candidatura, senza nascondermi le fragilità di un candidato che non è un politico navigato e quindi sarebbe stato soggetto a qualche scivolone.
Poi al treno Giordani si sono agganciati vagoncini tipo quello di Barbara Degani ed i centristi, che tre anni prima con Maurizio Saia furono determinanti nella presa di Padova da parte dell’ex sindaco di Cittadella. Arrivò al secondo turno anche l’adesione del gruppo di Lorenzoni, coalizione civica, evoluzione di Padova2020, la formazione che nel 2014 ebbe un certo peso nel processo di indebolimento della candidatura dell’allora sindaco uscente Ivo Rossi.

Ora queste due formazioni, a leggere il dettagliato resoconto di Davide D’Attino sul Corriere del Veneto, si stanno sfidando col coltello tra i denti per piazzare chi il proprio delfino (Domenico Minasola, 305 preferenze, medico condotto), mentre Coalizione Civica punta su Franco Zecchinato (208 preferenze), motore del Biologico in piassa e della cooperativa “El Tamiso”.
Tra i due Minasola è quello che ha preso più preferenze, Zecchinato però dalla sua ha una competenza specifica superiore, anche se mettere uno che ha sposato in maniera molto coerente la filosofia del biologico a capo del Mercato ortofrutticolo padovano pare come mettere a fare il macellaio, se non un vegano, un vegetariano o quasi.
Una situazione complicatissima, che rischia di macinare Giordani in questa nomina come anche nel corso delle prossime. E l’unica via d’uscita, per non preferire nessuno, appare, a mio modesto e secondo qualcuno, del tutto dannoso, modo di vedere, scontentare tutti.
Chi non è entrato i consiglio comunale, nemmeno con i ripescaggi, ha una occasione irripetibile: convincere i suoi elettori che la sua era una candidatura autenticamente civica, che la sua è una passione per l’impegno e non per le poltrone. E che quindi di fronte ad una persona di indubbio merito, fa volentieri un passo indietro. E il passo in avanti l’amministrazione di Sergio Giordani può farlo, secondo me, se premia il merito, mandando in soffitta il manuale cencelli e nominando nelle partecipate dei tecnici puri: gente con due palle così, senza pensare per forza alle tessere che il nominando ha o ha avuto in tasca. Sarebbe la vittoria del “buon senso, finalmente”, come sloganeggiavano i cartelloni elettorali. Trasformando lo slogan in un metodo politico davvero nuovo.
Buona fortuna signor sindaco, le auguro di non finire in bocca al lupo a partiti che sono, sempre di più dei gusci vuoti o dei paraventi dietro cui nascondere curricula altrimenti desolanti. Ci vuole coraggio per fare bene il sindaco, ma quello a uno come Sergio Giordani, credo non sia mai mancato. E se qualcuno nelle segreterie dei partiti strillerà, pazienza. I padovani capiranno.

Alberto Gottardo