Sinistra, popolo e populismi: una riflessione con Flavio Zanonato, Paolo Feltrin e Alessandro Naccarato venerdì sera a Palazzo Moroni

 

Perché le classi sociali popolari – gli operai e il mondo del lavoro dipendente in generale, i disoccupati e i precari – in gran parte non votano più i partiti che si definiscono “di sinistra”? Come e perché si è consumato storicamente questo strappo, che attraversa l’Italia e l’Europa, e più in generale tutto l’Occidente? Se ne discuterà venerdì, 13 aprile, alle ore 20.45, in Sala Anziani in Municipio a Padova, al dibattito “Sinistra e Popolo – Le vittorie dei “populisti” in Italia e in Europa”. L’analisi partirà dalla presentazione del libro “Sinistra e Popolo” di Luca Ricolfi: l’autore dialogherà con l’europarlamentare S&D Flavio Zanonato, che ha promosso l’iniziativa, il politologo dell’Università di Trieste Paolo Feltrin, l’ex deputato Pd Alessandro Naccarato e Chiara Zoccarato di Liberi e Uguali. La riflessione intreccerà elementi storici con approfondimenti di stringente attualità: il libro di Ricolfi ripercorre infatti i cambiamenti sociopolitici degli ultimi quarant’anni, dalle origini della globalizzazione alla crisi delle economie avanzate, cambiamenti che hanno visto – ovunque in Occidente – il popolo cercare protezione dalle conseguenze della crisi e dalle fragilità dello scenario globale. Rispetto a queste urgenze la socialdemocrazia e la sinistra in generale non hanno saputo spesso rispondere con efficacia, vedendo i propri consensi erodersi inesorabilmente. “Il senso dell’iniziativa è molto semplice: perché non votano i partiti di sinistra, e in generale di centrosinistra, le persone che diciamo di voler rappresentare? Questo tema, troppo a lungo rimosso, va affrontato mettendo in campo capacità di pensiero ed elaborazione. Il voto del 4 marzo in Italia e la recente affermazione di Orban in Ungheria”, osserva Zanonato, “rendono ancora più urgenti e non rinviabili queste riflessioni. Si tratta di aprire una discussione vera, confortata dai dati, sulla crisi che attraversa il pensiero di sinistra in Occidente. Uno sguardo serio sulla realtà non risponde certo alla domanda sul “che fare?”, ma rappresenta la base di partenza per qualsiasi azione”.