Spaghettata antifascista mercoledì 25 al Prà del donatore di Limena: 650 adesioni

 

Dal razzismo esaltato soprattutto su facebook, al populismo raccontato con un linguaggio puerile, dall’esaltazione delle paure e delle differenze, con la promozione dell’autodifesa, al rinnovato culto delle tradizioni nazionali, in contrapposizione alle altre culture, dal “prima gli Italiani” all’elogio dell’uomo forte e solo al comando. Parlare di fascismo oggi e tenere vivi tutti i valori dell’antifascismo è un esercizio tutt’altro che superato. Anzi, di questi tempi è una necessità. Ed è all’interno di questo allarmante momento storico che si inserisce la pastasciutta antifascista organizzata dallo Spi Cgil del Veneto e in programma domani mercoledì 25 luglio al Prà dei Donatori di Limena (Padova) a partire dalle 17.

All’appuntamento – che segue quello in programma oggi a Belluno alla presenza di 300 ospiti – sono attese circa 650 persone. Quella di domani è la quinta pastasciutta antifascista organizzata dallo Spi Cgil del Veneto, a 75 anni dalla caduta del regime. Con questa iniziativa si celebra il gesto compiuto dalla famiglia Cervi, il 27 luglio 1943, in piazza a Campegine, in provincia di Reggio Emilia, alla notizia delle dimissioni di Mussolini e quindi della caduta del fascismo. Qui si festeggiò appunto con una grande “pastasciuttata” offerta a tutti i cittadini.

Questa manifestazione risulta oggi ancora più attuale di fronte alle iniziative di un governo che ogni giorno rivela il suo volto antidemocratico, violento e disumano – commenta Elena Di Gregorio, segretaria generale dello Spi Cgil del Veneto – Si stanno sdoganando concetti e pensieri che non dovrebbero più appartenere alla nostra storia e alla nostra cultura. Per noi i valori antifascisti sono imprescindibili e non smetteremo mai di esaltarne l’attualità e l’importanza”. L’antifascismo rappresenta un insieme di valori che sono fortemente attualizzabili – spiega Danilo Toccane, della segreteria regionale dello Spi Cgil del Veneto -. Quando sui social leggo gli insulti razzisti riservati in particolare agli immigrati di colore, quando vado in un ristorante e vedo le bottiglie con le effigi di Mussolini e di Hitler, mi rendo conto che i valori dell’antifascismo sono ben lungi dall’essere sorpassati“.