Tensioni al Portello tra attivisti del Pedro e Lega, sede del Carroccio imbrattata

 

padova portello blindatoUna quarantina di agenti di polizia hanno presidiato oggi pomeriggio dalle 15 alle 18 un banchetto della Lega Nord in zona Portello a Padova per tenere a distanza una trentina di attivisti del centro sociale Pedro che contestava la presenza degli esponenti della Lega nel quartiere. Tre ore, 180 interminabili minuti, è durato il faccia a faccia oggi al Portello tra i No global e i militanti della Lega. Una parte del quartiere isolato completamente dalla città, uno spazio surreale. Il tutto tra urla, insulti, diversivi e lanci di uova. Non si sono scomposti i politici della Lega. Pazienti hanno mantenuto il presidio attendendo che qualche cittadino si avvicinasse per firmare la petizione contro il degrado e lo spaccio nel quartiere. Unico momento di relativa tensione quando l’assembramento degli attivisti del centro sociale ha provato a spostarsi verso lo stand della Lega. Lo schieramento delle forze dell’ordine ha dissuaso i manifestanti dall’avanzare. Due esponenti del centro sociale allora con una moto per una via laterale si sono avvicinati al banchetto elettorale lanciando due uova. I due sono stati immediatamente bloccati dagli agenti della Digos e portati negli uffici della questura per l’identificazione e la denuncia per danneggiamento e violenza privata.
Nel contempo la sede della Lega Nord di Padova in via Montà è stata imbrattata con feci ed un vetro degli uffici è stato scheggiato da un altro gruppo di attivisti.sede lega padova imbrattata “Si tratta di un atto incivile che non ci intimidisce – commenta la capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale Mariella Mazzetto – il fatto che siano state usate feci e scritte ingiuriose contro di noi da il senso del livello di barbarie a cui si pongono quelli che ci contestano. Andremo avanti per la nostra strada con banchetti di raccolta firme contro il degrado al Portello da qui fino a giugno ogni sabato, alla faccia degli attivisti del centro sociale Pedro che pensano che quella sia una loro sorta di “riserva”. A Padova non ci sono zone franche per l’illegalità e per chi la fiancheggia per calcoli politici”.
“Non possiamo tollerare la presenza di xenofobi al Portello, ogni sabato noi agiremo in questa maniera: isolando la zona dal resto di Padova, in questo modo impediremo la loro raccolta firme, così capiranno cosa vuol dire venir a far propaganda politica in casa nostra” la risposta del leader del Cso Pedro Max Gallob.