Trapianto di fegato: a Padova scoperta sull’aumento del tasso di sopravvivenza

 

Un integratore, il precursore del più importante antiossidante (Glutatione), migliora la sopravvivenza del fegato trapiantato, si tratta del N-Acetilcisteina (NAC). Questa la scoperta di un gruppo di ricercatori dell’Università– Azienda Ospedaliera di Padova e dell’Istituto Oncologico Veneto IOV-IRCCS, pubblicata recentemente sulla prestigiosa rivista dell’Associazione Americana per lo studio delle malattie del fegato e della Società internazionale di trapianto di fegato, «Liver Transplantation». 
«Il trapianto di fegato è il trattamento standard per le malattie del fegato allo stadio terminale – spiega il dott. Francesco D’Amico, autore dello studio -. Abbiamo visto che iniettando il NAC per via endovenosa nel donatore un’ora prima del prelievo del fegato, e poi praticando una seconda infusione direttamente sull’organo prima del trapianto si migliora in modo significativo la sopravvivenza del fegato dopo il trapianto. Gli studi hanno infatti dimostrato che le lesioni da ischemia-riperfusione danneggiano il tessuto epatico nella fase di ritorno venoso portale dopo la privazione di ossigeno, ovvero dopo l’ischemia; questo avviene spesso durante la preservazione e la conservazione dei fegati donati, con conseguenze negative sulla funzionalità precoce dell’organo nel post-trapianto.»

Nel 2012 l’OMS ha stimato a 22.000 i trapianti di fegato effettuati in tutto il mondo, con quasi 18.500 da donatori deceduti, e secondo la Rete di Prelievo e Trapianto d’Organo (OPTN) circa 16.000 pazienti solo negli Stati Uniti sono attualmente in lista d’attesa per un fegato. I risultati della ricerca indicano chiaramente come i tassi di sopravvivenza dell’organo a 3 e 12 mesi fossero decisamente maggiori nei pazienti trattati con NAC; allo stesso modo, il tasso di complicanze post-trapianto è del 23%, quasi la metà rispetto agli organi non trattati con NAC. Si tratta del primo lavoro randomizzato ad indagare sull’uso dell’infusione del precursore NAC dell’antiossidante Glutatione nel corso della procedura di prelievo del fegato, e dimostra come, usando la NAC durante il prelievo si migliori efficacemente il risultato del trapianto, una prassi raccomandata, visto anche l’aumento nell’utilizzo di organi non ottimali, soprattutto in Europa. Si tratta inoltre di una prassi di basso impatto economico, solo all’incirca 5 euro per paziente, contro ad esempio un ricovero giornaliero che varia tra i 500 e i 1000 euro.