Truffa dei diamanti: Federcontribuenti lanciò l’allarme otto anni fa

 

“Dopo ben 8 anni di lotta, finalmente sono stati ascoltati i nostri appelli e le nostre denunce e viene premiata la tenacia e l’onestà che come Federcontribuenti abbiamo messo a disposizione dei consumatori truffati da questa vera e propria rapina. Ben venga dunque l’operazione della Guardia di Finanza di Milano che ha sequestro preventivo di ben 700 milioni a carico di cinque banche e due società di intermediazione che oramai avevano il monopolio sulla pelle degli investitori”. Così, in una nota, il Presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella plaude all’operazione della Gdf sulla truffa dei diamanti. Federcontribuenti, spiega come il business dei diamanti nasce con l’esigenza di nascondere al fisco ingenti patrimoni in un vero bene rifugio diventato bolla – da qui l’esigenza di coinvolgere piccoli correntisti. “Il commercio e soprattutto l’andamento dei prezzi – spiega Paccagnella – non ha nascosto la speculazione a cui è giunto oggi: sono stati analizzati i corsi dei diamanti da un carato e si passa dai 29.800 euro del 2002 ai 50mila del 2017 – per la stessa pietra di stesso colore, purezza, taglio e naturalmente peso. Solo a seguito di numerose nostre denunce e di una inchiesta di Report la Consob si è finalmente mossa in collaborazione con Bankitalia e Antitrust; mentre la Procura di Milano indaga per truffa. I prezzi al commercio applicati in banca gonfiati anche perchè comprensivi della commissione fino al 20% previsto alla banca. Si aggiunga l’Iva (22%) a carico del risparmiatore ed ecco che l’investimento iniziale, per il solo impatto di imposte e commissioni di vendita, è già tagliato del 40%. Informazioni tenute ben nascoste al consumatore e correntista”.