Yara: immigrati a Bergamo. Tra protagonismo, sciacallaggio mediatico e sepolcri imbiancati

 

“Siamo qui per dire questo e per stare vicini alla famiglia Gambirasio: Yara potrebbe essere nostra figlia”. Questo un passaggio della lettera a firma del giornalista televisivo di La9 Mohamed Hamed. Persona con un notevole senso della notizia. Già fautore della fotografatissima e ripresissima ronda degli immigrati. Uso il singolare perchè scomparsi i giornalisti è scomparsa anche la ronda. Beh, spero che Yara abbia avuto una sorte migliore di quello che viene quasi auspicato dalle molte dirette tv cariche di macabri sottintesi, e spero anche che i genitori della piccola Yara non sappiano mai quale mano ha scritto quelle righe. Si renderebbero conto anche loro di essere stati strumentalizzati e presi per il culo.
Ho provato un misto di nausea e giramento di palle a vedere lo sciacallaggio mediatico del “collega” Hamed, partito da Padova per avere un po’ di pubblicità in tv. Se mi querelerà per quello che scrivo, pazienza, ma caspita non si può stare sempre zitti. Mi viene da vomitare a vederlo ancora partecipare alle conferenze stampa alla squadra mobile. Lo dico con grande serenità, sapendo che magari c’è chi mi criticherà, ma non me ne frega niente. Spero che i giornali di domani non diano troppo spazio a questo giornalista che gode a passare dall’altra parte della telecamera. Se non ci fosse la carta di Treviso che purtroppo mi lega le mani, spiegherei il motivo di tutto il mio disprezzo. Magari alla prossima conferenza stampa in squadra mobile glielo spiego di persona.

Alberto Gottardo