Zanon: il Pdl non è solo il partito dei notabili e degli eletti

 

Da Raffele Zanon, componente del direttivo nazionale del Pdl riceviamo e pubblichiamo:
Dal congresso costitutivo del Popolo della Libertà ad oggi ancora non si è delineata la struttura organizzativa del Partito a livello locale e la fase che stiamo vivendo a livello nazionale non aiuta certo a fare chiarezza e a dare certezze nella periferia.
In questi giorni i coordinamenti provinciali avvertono la manifesta e impellente necessità di dar vita ai coordinamenti comunali e in questo senso siamo alla vigilia delle nomine tanto attese dal territorio. All’atto di fondazione del nostro Partito, nell’ aprile del 2009, il primo punto di coesione interna fu quello di stabilire le percentuali di spazi di rappresentanza interna ed esterna dei partiti fondatori e quindi venne indicata per Alleanza Nazionale la quota del 30% e per Forza Italia (più alleati minori) quella del 70%.
Io sono sempre stato tra coloro che ha fortemente auspicato che tale fase si concludesse nel minor tempo possibile al fine di costruire una sola comunità in grado di potersi misurare sulla base del consenso e dell’impegno profuso tra i cittadini e iscritti.
Nelle ultime fasi elettorali, già tale propensione si è delineata, tuttavia, gli eletti non sempre dimostrano di rispettare con disciplina le regole comportamentali che una forza organizzata come il nostro Partito richiede .
Ecco perché sono convinto che la imminente nomina dei coordinatori comunali sarà occasione fondamentale per avviare questa indispensabile fase che darà, finalmente, una autorevole rappresentanza del Partito nel territorio.
E’ per questa ragione che ritengo che le percentuali previste all’atto di fondazione abbiano ancora un senso: per garantire in questa fase iniziale il massimo della partecipazione e della aggregazione consentendo l’organica inclusione delle nuove realtà che hanno aderito al Progetto del Popolo della Libertà.
Nasce, quindi , la necessità di stabilire il modo migliore di collaborazione per la crescita del Popolo Della Libertà per poterlo sottrarre alle attuali riserve percentuali. Affronteremo il Congresso provinciale nel modo più aggregante possibile per farlo diventare un vero patrimonio di Valori, Idee, Uomini e Donne la cui sola finalità è lʼinteresse del cittadino e della collettività.
Non è più possibile pensare che un gruppo di eletti negli Enti locali, per quanto rappresentativi,possa sostituirsi a tutto il Partito: vi è invece la necessità che la sinergia tra tutti e lʼorganizzazione possa permettere al PDL di crescere ed organizzarsi per rappresentare un autentica forza popolare nel Veneto.
Il partito che vogliamo costruire non può essere solo il partito degli eletti o quello delle burocrazie che ad essi fanno riferimento. Crediamo in una forza politica radicata territorialmente ed articolata in cui emerga strutturalmente la centralità degli iscritti e militanti. Nel costruire i nostri organigrammi dobbiamo tener conto di tanti aderenti che si impegnano nel territorio senza nulla chiedere e che rimangono l’anello di congiunzione popolare aggregando e mobilitando la base.Non possiamo non tenerne conto, soprattutto per evitare il ripetersi del fenomeno del cumulo di incarichi e nomine: un brutto rito che mina la credibilità di una forza veramente nuova.

Raffaele Zanon