Zanonato: “Padova non poteva rimanere la mosca bianca delle domeniche del commercio”

 

In una lettera aperta al direttore del Mattino, pubblicata anche su Facebook, il sindaco di Padova Flavio Zanonato spiega la posizione del Comune sulle domeniche del commercio:
Gentile Direttore, quarant’anni fa dirigevo un giornale studentesco che si finanziava con un po’ di pubblicità, tra i pochi inserzionisti c’era Dino Beghin, generoso come sempre, con la sua, allora piccola, attività di profumiere. E’ da allora che sono legato a Dino da sentimenti di riconoscenza, stima e amicizia, mi piace sempre parlare e confrontarmi con lui, anche ora che non condivide l’apertura dei negozi nelle domeniche da metà aprile a metà giugno e poi a settembre. Non si tratta di una scelta definitiva ma, di una sperimentazione, concordata con i sindacati e le associazioni del commercio, i cui esiti verranno valutati con una approfondita riflessione. Le ragioni della nostra decisione sono presto dette. Tutti i capoluoghi veneti con vocazione turistica (Venezia, Verona, Rovigo, Vicenza, Treviso) prevedono deroghe per molte domeniche -spesso per l’intero anno- alle chiusure infrasettimanali e festive. Nella stessa provincia di Padova i comuni di Abano, Montegrotto, Este, Monselice, Cittadella -ed altri ancora- concedono questa possibilità ai commercianti. Chiedo: può Padova rimanere la “mosca bianca” della nostra Regione? Con una scelta diversa ed isolata non si rischia di penalizzare il tessuto economico e produttivo della nostra città? Abbiamo una forte vocazione turistica, è un potenziale enorme che non riusciamo a sfruttare pienamente. Tutti gli esperti del settore ci hanno suggerito l’apertura domenicale dei negozi del centro storico come elemento importante per diventare più attrattivi. Se ci comportassimo diversamente finiremmo per dare un vantaggio sostanziale alle città vicine che, ricche come noi di monumenti, sono già fortemente concorrenziali nel settore del turismo. Basta osservare quello che avviene ogni domenica per accorgersi che molti cittadini padovani escono dalla città per fare gli acquisti, attratti da realtà vicine dove possono passeggiare nei centri storici animati dai negozi aperti. So bene che esiste il problema sollevato da Beghin: il diritto dei lavoratori alla pausa domenicale e al riposo; si tratta di una questione che non riguarda solo il settore del commercio, ma i tanti cittadini che lavorano nei giorni festivi: gli autisti del trasporto pubblico, gli operatori delle Forze dell’Ordine, gli agenti della Polizia municipale, chi tiene aperti i musei, i dipendenti dei cinema, dei bar e dei ristoranti e molti altri ancora. Sono per garantire a tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, tempi di lavoro compatibili con le esigenze, materiali e spirituali, della persona. Ma, se fosse solo la nostra città a regolarsi diversamente, rispetto al contesto in cui è inserita, il danno sarebbe superiore ai vantaggi, determinando un deficit di competitività della nostra economia in questa delicata fase di crisi. Per quanto riguarda la grande distribuzione, ribadisco la politica dell’Amministrazione padovana tesa a favorire il piccolo commercio, anche limitando l’insediamento di nuovi centri commerciali sul territorio comunale. Ciò, purtroppo, non è accaduto per i Comuni contermini; anche questo non ha favorito gli esercizi commerciali cittadini. Il nostro atteggiamento resta comunque improntato alla prudenza e, dopo la sperimentazione di queste settimane, faremo il punto della situazione con tutti coloro che sono interessati al problema: commercianti, lavoratori, sindacati ed associazioni di categoria. La scelta che assumeremo, sulla base di dati oggettivi, sarà la più condivisa possibile, con la volontà di tenere insieme due esigenze che non devono essere contrapposte: l’interesse del lavoratore a tempi di lavoro ragionevoli e l’interesse di rafforzare la vocazione turistica della città, offrendo una prospettiva di crescita alla nostra economia e di lavoro ai giovani e alle donne.

Flavio Zanonato
Sindaco di Padova