Santino Bozza: “Avere il coraggio di cambiare vuol dire anche ammettere di aver detto una stupidaggine”

 

Dopo le polemiche relative alla sua candidatura a fianco di Alessandra Moretti, Santino Bozza risponde a chi lo accusa di omofobia.

“Mi fa quasi sorridere che venga rispolverata una mia intervista radiofonica vecchia di anni – ha detto Bozza – Ho già detto altre volte che mi sono pentito di quella intervista telefonica. Chiunque abbia ascoltato almeno una volta “La Zanzara” conosce il clima di quel genere di intervista. E sa come il tentativo di creare un caso mediatico sia il reale obiettivo dei conduttori. Ma onestamente mi interessa poco fare l’esegesi di vecchie dichiarazioni. Preferisco dirvi direttamente quello che penso: credo che sia importante rispettare i diritti civili di tutte le persone. E ritengo che chiunque si ami debba essere assolutamente libero di poterlo fare. In questi anni ho fatto un percorso politico serio, che mi ha portato a pagare un prezzo in prima persona. Io sono uno che ha aderito alla Lega Nord dall’inizio, ho quarantanove anni di contributi versati come artigiano: sono entrato in officina a 15 anni ed a 21 avevo già sette dipendenti. Dalla politica non ho ottenuto nè cercato né vantaggi né ricchezze personali. La pensione me la sono fatta lavorando. La Lega Nord è morta ed io ho contribuito a seppellirla portando alla Guardia di finanza le prove di tutti gli sprechi del gruppo consiliare del Veneto. E per questa mia azione di trasparenza sono stato espulso dalla Lega Nord, che invece non ha avuto nemmeno il pudore di costituirsi parte civile contro il cassiere Francesco Belsito. Per cui la mia scelta di oggi, e l’adesione al progetto politico di Alessandra Moretti con la lista Progetto Veneto autonomo, non è una scelta improvvisata, ma frutto delle mie scelte di questi anni. Non a caso, come tutti i candidati delle liste di Alessandra, ho accettato di candidarmi rispettando un programma che dice cose molto chiare anche sui temi dei diritti civili. Avere il coraggio di cambiare vuol dire anche ammettere che si è detta una stupidaggine una volta e dire “ho sbagliato ed ho capito”.