Trapianti: il professore Paolo rigotti a capo della Nord Italia Transplant

 

Il professore Paolo Rigotti è il nuovo presidente di Nord Italia Transplant, l’ente che regola l’attività di trapianto di organi e tessuti nel Nord del Paese, coordinando le aziende opedaliere che collaborando assieme garantiscono una razionalizzazione delle procedure di espianto e donazione degli organi.
Rigotti ha maturato una significativa esperienza in qualità di reponsabile del centro trapianti di rene e pancreas dell’azienda ospedaliera di Padova. “L’obiettivo che vorrei portare avanti è quello di migliorare il lavoro fin qui fatto – ha spiegato Rigotti – in tutto il 2010 nell’ambito di Nord Italia Transplant  sono stati eseguiti 1254 trapianti d’organo. Rimangono però settemila persone in lista d’attesa solo per quanto riguarda il rene, ed in Italia in generale chi è in lista d’attesa ci rimane per tre anni. Credo che sia possibile lavorare per ridurre questi tempi. Ad esempio puntando con una campagna di sensibilizzazione sul fronte della donazione da vivente”. Soddisfatto il direttore dell’azienda ospedaliera di Padova  Adriano Cestrone. “Rigotti ha lavorato molto bene in questi anni come responsabile del centro trapianti rene – ha detto Cestrone – il fatto che sia chiamato a presiedere il più importante centro della gestione nel campo dei trapianti. Siamo felici del fatto che sia riconosciuta anche nel direttivo la qualità dell’esperienza padovana, che conta dall’inizio dell’attività di trapianto 1132 trapianti di fegato, 1300 di rene e 739 di cuore”.
Presente alla riunione di presentazione anche l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto. 
“Queta presidenza di Paolo Rigotti e degli altri veneti del settore confermano la reputazione di qualità e e di eccellenza del lavoro svolto in Veneto – spiega Coletto –  la volontà della nostra amministrazione è quella di migliorare sempre di più e per questo la nostra battaglia sarà quella di sostenere i reparti e i vari dipartimenti”. Riguardo al nuovo ospedale di Padova Luca Coletto, rispondendo ad una domanda dei cronisti ha aggiunto: “All’interno del piano sanitario, che ora è al vaglio del ministero  ci saranno dei crediti per il Veneto, da qui potremmo trovare i soldi per il nuovo ospedale di Padova. Sono valutazioni ancora da fare con il presidente Zaia e con i colleghi, ma ci mancherebbe altro che qualcuno si volesse opporre all’idea di un nuovo ospedale”.