Alessandra Moretti (Pd): “Dopo Venezia occorre ripartenza, sarebbe grottesco dare colpe a Felice Casson”

 

“Io credo che il Pd sia un partito che saprà tornare a vincere: la tornata elettorale sfavorevole sarà l’occasione per una ripartenza che saprà stupire se basata su più lavoro sul territorio, meno giochi di potere interno e soprattutto il ritorno del merito alla base della selezione di una nuova classe dirigente”.
A dirlo Alessandra Moretti, consigliere regionale del Pd, commentando l’esito del ballottaggio di Venezia.
“Il valore di Felice Casson è evidente a tutti, e non mi pare sia stato messo in discussione nemmeno dagli avversari – continua Alessandra Moretti – dare a lui la colpa di questa sconfitta a Venezia sarebbe grottesco. La vicenda veneziana in buona parte ci dà la stessa lezione di quella regionale: le vittorie sono tali e sono durature, se si costruiscono da lontano, attraverso un lavoro politico di costruzione di “pensieri lunghi” nei territori, e il coraggio di affidare questo cammino anche a persone nuove.
Il Pd veneziano, come quello veneto, ruota attorno ad un gruppo vasto di uomini e di donne che, ne sono sicura, saprà far vedere al Veneto e all’Italia cosa vuol dire ripartire e tornare a vincere. La costruzione delle prossime vittorie passa inevitabilmente attraverso il rinnovamento e l’innovazione: una nuova classe dirigente che avrà il coraggio di tornare a fare fatica nei circoli, tra la gente del volontariato dei comitati e delle associazioni, è pronta. E’ tra gli attivisti dei nostri circoli, tra i tantissimi che magari due settimane fa, come ieri, è rimasta a casa anzichè andare a votare perchè stanca dei litigi all’interno del Pd. Non è litigando che faremo ritornare a votare quei militanti ed elettori del Pd, ma è dando la possibilità ai più brillanti tra loro di prendersi la propria fetta di responsabilità. Ritorneremo ad essere maggioranza, a Venezia e in Veneto se avremo questo coraggio di metterci tutti in gioco ma anche tutti in discussione. Non possiamo rassegnarci che a vincere siano i fabbricatori di slogan e di paure”.