All’Arcella un’altra, costosissima, casa delle associazioni. Ce n’era bisogno, signor Assessore?

 

Iniziative, iniziative, iniziative. Una parola ripetuta tre volte in tre righe dall’assessore comunale Andrea Micalizzi. Parola costosissima quella usata dall’assessore che immagina, al posto dell’ex scuola all’ombra del campanile dell’Arcella, una sorta di casa delle associazioni del quartiere. Ma quante sono le associazioni padovane per riempire e mantenere vivi i due piani di stabile dove per anni hanno studiato latino e greco le classi ginnasiali del liceo Marchesi?
“Apriamo #exMarchesi in viale Arcella per le festività natalizie. Tante associazioni e iniziative ne faranno un luogo vivo.
A breve il programma di iniziative. Successivamente verrà risistemato per farlo diventare un centro per servizi e iniziative: a bilancio 2019 stiamo stanziando 350.000€ #padova #cambia #finalmente #giordaniSindaco” scrive l’assessore 4.0 a cui regaleremo per Natale un dizionario dei sinonimi e dei contrari. Chi si occupa di politica magari potrà anche indicare quali sinonimi amministrativi potessero essere trovati anzichè ospitare le mostre di uncinetto e di arte povera e magari anche la locale sezione degli Alpini, in una struttura che avrebbe potuto diventare qualcos’altro che non uno scatolone, costosissimo, per il tempo libero dei pensionati del quartiere.
Altre scuole sono state dismesse negli anni. Vado a memoria, solo per rimanere nei paraggi: l’ex scuola elementare di Altichiero, di fronte all’omonima villa, è stata negli anni prima un centro di occupazione diurna per i disabili seguiti dall’Anffas, ed ora è una sorta di casa transitoria per le famiglie in emergenza abitativa. Stessa sorte, quest’ultima, toccata nel ventaglio degli utilizzi anche all’ex asilo di Pontevigodarzere, quello in via Ferrero.
Evidentemente l’emergenza abitativa in città è cessata. L’amministrazione comunale ha appena immobilizzato un paio di milioni di euro in uan struttura, quella di piazza Azzurri d’Italia, dove un tempo avveniva lo scrutinio delle schedine del Totocalcio. Ed altrettanti quattrini, nella migliore delle ipotesi, costerà rimettere in sesto quella ex sede del Coni. Al cittadino che ne chiedeva l’utilizzo, vari esponenti del centrosinistra hanno sempre risposto “associazioni, uffici pubblici”. Più o meno quello che capiterà anche in via dell’Arcella, dove verranno usati 350mila euro e un intero palazzo, mica per dare casa a chi non ce l’ha, ma per ospitare le iniziative, iniziative, iniziative. Una volta lavoro e casa erano parole d’ordine del partito comunista. Ora la sinistra propone uncinetto e quadri. Sperando che non faccia la fine di chi al popolo affamato, offriva brioches.

Alberto Gottardo