Aperto il festival della cittadinanza, l’evoluzione di Civitas

 

“Il terzo settore può essere il volano per creare coesione sociale e ripartire non solo sul fronte dell’economia ma del benessere e del progresso in generale. Per fare questo in Italia occorre che il Governo sblocchi immediatamente i fondi del 5 per mille 2007, che devono ancora essere erogati e nonostante ciò sono già stati impegnati dalle aziende del volontariato che si trovano tra due fuochi: la carenza di fondi e trasferimenti dal pubblico nonostante spesso eroghino servizi importanti per la società e dall’altra parte subiamo la pressione proprio della società in difficoltà che in frangenti come questi ha bisogno come non mai di servizi avanzati per l’assistenza in maniera da non trasformare le difficoltà in disperazione”. Questo il commento di Andrea Olivero, portavoce del Forum del terzo settore, all’apertura del festival della cittadinanza, formula che eredita l’esperienza di Civitas, in corso a Padova fino a domenica. La rassegna si è aperta in sala conferenze della Camera di Commercio con l’incontro dal titolo “Dove va il terzo settore?”.
“Padova sta rispondendo bene a questa evoluzione della rassegna – commenta Olivero – d’altro canto questo è un territorio dove le imprese, anche quelle sociali oltre a quelle a carattere prevalentemente economico, sono prese molto sul serio”.
A supporto dell’importanza del terzo settore nell’economia il presidente della camera di commercio di Padova ha ricordato nel suo intervento alcuni dati. “Non a caso a Padova sono nate realtà come Civitas, Banca Etica, il Cuamm  – ha ricordato il presidente Roberto Furlan – oltre alla presenza della Fondazione Cassa di Risparmio. Senza contare che le eccellenze imprenditorial-solidaristico a sostegno della disabilità hanno tutte sede a Padova, che detiene il più alto indice di rapporto fra patrimonio e investimenti nel sociale. Non bastasse questo negli ultimi bilanci esaminati lo 0,7% del Pil nazionale arriva dal non profit e in Veneto il Terzo Settore è al quarto posto come volume di fatturato prodotto. Insomma, descrivere questo mercato come un sistema non economico è sbagliatissimo”.