Arturo Lorenzoni attacca la precedente amministrazione sui voucher: “Paova dietro solo a Benevento, occorre più serietà”

 

Secondo i dati diffusi dall’Inps, il Comune di Padova è il 2° comune in Italia per utilizzo di buoni lavoro, i cosiddetti “voucher”, secondo solamente al comune di Benevento.
I voucher, pensati inizialmente come lo strumento per far emergere il lavoro nero, non solo hanno dimostrato di non essere efficaci in questo senso, ma purtroppo hanno avuto come unico effetto quello di legalizzare la precarietà, diventando un normale sostituto dei regolari rapporti di lavoro.
“L’occasionalità del lavoro, per definizione, rende precario il lavoratore – sottolinea Arturo Lorenzoni, candidato Sindaco per Coalizione Civica per Padova – ma tramite i voucher si arriva all’abbattimento totale dei diritti: compensi inferiori a parità di lavoro svolto, scarsissima contribuzione previdenziale e nessun accumulo di diritti quali la disoccupazione, la maternità, le ferie.

Non è sicuramente un primato positivo per il nostro Comune, quello del ricorso massiccio a questa tipologia contrattuale: 361.330 euro nel 2016, per 145 persone (salite a 182 a fine febbraio) per periodi lavorativi fra 3 e 6 mesi.
Vi sono diversi inquadramenti contrattuali applicabili anche nella Pubblica Amministrazione più garantisti nei confronti del lavoratori in termini di diritti e di welfare.
Certo, qualcuno potrebbe dire “meglio poco che niente!” Ma in un’amministrazione pubblica, che dovrebbe sempre mettere al centro del proprio operato i diritti di tutti i cittadini e di tutti i lavoratori, forse bisognerebbe porsi qualche domanda.
Per questo già dalla stesura del nostro programma ci siamo impegnati ad avviare un articolato ragionamento in concerto con tutte le realtà sociali cittadine per costruire una pianificazione dei fabbisogni professionali, capace di individuare le migliori tipologie contrattuali per garantire qualità dei servizi e diritti a tutte e tutti.”