Ascom Padova stronca la proposta del vicesindaco Lorenzoni di blindare h24 la zona a traffico limitato

 

Nulla di ciò che ha annunciato il vicesindaco Lorenzoni su varchi attivi 24 ore su 24 e ticket per entrare in centro è operativo ma i “danni collaterali” ci sono già.
“Più colleghi – esordisce il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – questa mattina mi hanno contattato per dirmi che loro clienti hanno chiesto come fare per raggiungere il centro storico. E’ la riprova, se mai ce ne fosse stato il bisogno, che non solo bisogna andare cauti con le scelte che impattano gravemente sul tessuto commerciale e turistico cittadino, ma bisogna evitare di lanciare idee che, al solo annuncio, rischiano di condizionare la vita dei cittadini e delle imprese”.
Bertin non sa chi sia il gruppo di lavoro intersettoriale che avrebbe stilato il progetto di una “Padova città chiusa” a partire da settembre, “ma evidentemente devono essere soggetti di tutti i settori meno che di quelli che a tale gruppo avrebbero dovuto essere presenti, ovvero le associazioni di categoria che non solo hanno il polso della situazione ma, come l’Ascom, hanno 70 e più anni di esperienza”.
Quello del mancato coinvolgimento è un “vulnus” che Bertin non è disposto ad accettare.
“Nei confronti di tutte le amministrazioni – continua il presidente dell’Ascom – cerchiamo, e abbiamo sempre cercato, di avere un atteggiamento positivo. D’altra parte è notorio che ci siamo sempre dichiarati disposti a discutere di tutto e su tutto. E quando lo abbiamo fatto (e, per quanto riguarda questa amministrazione, gli assessori Bressa e Colasio ne sono buoni testimoni) abbiamo sempre raggiunto intese soddisfacenti. Ebbene, a fronte di questa totale disponibilità dobbiamo riscontrare questa netta chiusura che sembra fatta apposta per favorire una certa idea di città dove le auto sono il “nemico” da contrastare a tutti i costi (persino quelle elettriche sono finite a suo tempo nel mirino) salvo poi istituire una tassa per chi volesse comunque entrare. E’ la qualità della vita dunque ciò che interessa o sono le casse comunali già rimpinguate dalle varie telecamere che non aumentano di un millimetro la sicurezza ma in compenso aumentano il gettito?”
Evidente il rammarico del presidente Bertin per un metodo che non può non creare tensioni.
“Al posto di lavorare seriamente su un progetto di parcheggi in grado di servire il centro cittadino, primo fra tutti l’ex Prandina – continua il leader dei commercianti padovani – ci si incaponisce su come espellere le auto dal centro magari con la scusa che sono indisciplinate. Allora: l’indisciplina di certi automobilisti va giustamente sanzionata, anche duramente, ma non può essere un alibi per cercare di criminalizzare chi, cittadini e turisti, sceglie Padova per una serata di relax. Per contro restano del tutto irrisolti i problemi del trasporto pubblico in orario serale anche se è evidente che non basta aumentare le corse in assenza di un piano sulla sicurezza che resta pur sempre un problema sostanziale se vogliamo offrire di Padova l’immagine di una città da godere per i suoi monumenti, per le sue mostre, per i suoi negozi e, soprattutto la sera, per i suoi bar e per i suoi ristoranti”.