Aumento delle tasse per gli studenti universitari in vista: la posizione del Sindacato

 

Il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Padova ha approvato oggi pomeriggio la proposta di aumento delle tasse in seguito all’applicazione della Spending Review. In contemporanea Il Sindacato degli Studenti ha organizzato un presidio al Bo per protestare contro quella che fino a poco fa era solo una proposta.
Quello che segue è il comunicato stampa diffuso dall’associazione degli studenti universitari:
Questo CdA arriva dopo due commissioni fasce delle quali la prima si è tenuta poco prima di Pasqua. Con brevissimo preavviso, i rappresentanti sono stati chiamati a questo incontro in cui è stata loro presentata la proposta di un aumento tasse per adeguare l’ateneo di Padova alle linee della Spending Review.
Il Sindacato degli Studenti si è da subito dichiarato contrario al contenuto di questa riforma che prevede la possibilità per le Università di aumentare le tasse a tutti gli studenti, ma in particolar modo agli studenti fuori corso.
Era infatti evidente che il criterio del merito sarebbe stato strumentalizzato per un fine economico: rendere le Università in grado di reperire i fondi di cui hanno bisogno dagli studenti rendendoli i principali finanziatori di quello che in realtà dovrebbe essere un servizio pubblico.

L’università di Padova si era impegnata, dopo l’aumento delle tasse del 2011, a non procedere ad ulteriori aumenti, invece adesso ha avanzato questa proposta di “adeguamento”.
La prima questione da sottolineare è che l’ateneo non è obbligato ad adeguarsi a questa legge che prevede che gli atenei possano, in caso di difficoltà economica, provvedere ad un aumento tasse: il testo della Spending Review dice esplicitamente “I relativi incrementi possono essere disposti dalle universita’ entro i limiti massimi e secondo i criteri individuati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca” ma il bilancio di Padova è stato più volte dichiarato solido, quindi che senso ha questa decisione?
La risposta viene dai calcoli fatti dai nostri rappresentanti negli organi maggiori che hanno stimato che l’Università avrà un’entrata da questa manovra di circa 1,3 milioni. Oltretutto, nel presentare la proposta di adeguamento alla commissione fasce, non sono stati forniti né calcoli né previsioni, rendendo difficile un’onesta analisi. Questo provvedimento, che si cercava di minimizzare nelle precedenti commissioni, ora riguarderà, nel nostro ateneo, ben 14550 studenti, ovvero il 25% degli studenti padovani! Ciò andrà ad aggiungersi al meccanismo del bonus/malus, ovvero il meccanismo di azione sul merito (unico in Italia), che prevede una maggiorazione della tassazione per gli studenti demeritevoli, ovvero per chi ha una media più bassa del 30% rispetto al proprio corso di studi.

La proposta che Il Sindacato degli Studenti ha portato avanti in CdA oggi, riguarda fondamentalmente due punti. Da un lato l’abolizione del sistema bonus/malus, ovvero di un sistema che nel suo colpire gli studenti non tiene conto del reddito di ciascuno. Dall’altro lato non vogliamo portare avanti solo delle critiche, ma proporre un’alternativa all’attuale meccanismo di tassazione, in modo da renderlo più equo: questa alternativa passerebbe per l’elaborazione di un modello progressivo per i redditi fino a 90.000 punti ISEE (ora è fino a 50.000) in modo da redistribuire il peso delle tasse in base ad un criterio che abbia un reale valore economico.
Purtroppo nel Consiglio di oggi tali proposte non sono state considerate con la dovuta attenzione, come commenta a caldo Davide Quagliotto, rappresentante de Il Sindacato degli Studenti nel Consiglio di Amministrazione: “La delibera è passata e il mio è stato l’unico voto contrario, non solo tra i membri in generale del Consiglio, ma persino tra i rappresentanti degli studenti presenti in loco. Si è deciso di applicare contemporaneamente due sistemi legati al “merito”, quello della Spending Review sopra quello del Malus che è già in vigore da due anni, e così facendo si è scelta la via della convenienza, della facilità: le proposte che come Sindacato avevamo portato in Consiglio sono state liquidate pur essendo inattaccabili.”

Sommando l’aumento derivante dall’applicazione della Spending Review al già presente malus, il totale della “penalità” legato allo stato di studente fuoricorso potrebbe però superare i limiti percentuali massimi imposti dalla Spending Review stessa. E Il Sindacato degli Studenti esigerà chiarezza su questo punto, continuando la protesta contro il concetto di merito portato avanti dall’ateneo di Padova, per un’università pubblica che garantisca a tutti gli studenti la prosecuzione dei propri studi.

 

Libertà è partecipazione!
Il Sindacato degli Studenti