Aziende contro il click day. Peghin: “La vittoria della ragione sui meccanismi beffa”

 

«Una prima vittoria importante delle imprese che riafferma un diritto sacrosanto, negato a causa di un meccanismo-beffa che ora auspichiamo venga definitivamente abbandonato. Il primo obiettivo concreto è ora individuare le risorse necessarie a garantire l’uso del credito d’imposta per la ricerca a tutte le aziende che hanno fatto ricorso, sia alle vincitrici, sia a quelle i cui diritti sono stati in ogni caso riconosciuti, pur se il loro ricorso non è stato accolto».
E’ il commento del presidente di Confindustria Padova Francesco Peghin alla sentenza della terza sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Pescara, che ha accolto il ricorso di un primo gruppo di 800 aziende contro il “click day” per l’assegnazione del credito d’imposta per gli investimenti in ricerca. Una lotteria telematica che lo scorso 6 maggio, in soli 35 secondi, aveva esaurito il plafond di 1,62 miliardi a disposizione per 2008 e 2009, escludendo di fatto dal bonus fiscale centinaia di aziende padovane – molte dopo aver già realizzato l’investimento – e 22 mila in tutta Italia, a prescindere da ogni valutazione sul merito dei progetti.

«La nostra associazione – spiega Peghin – insieme ad altre territoriali, aveva assistito l’azione legale delle aziende contro il “diniego”, motivata, tra l’altro, con la violazione del principio di uguaglianza contenuto nella Costituzione e anche di quello di libera concorrenza, ritenendo che si fossero prodotte immotivate disparità di trattamento tra aziende in condizioni analoghe». Violato anche, secondo i ricorrenti, lo Statuto del contribuente, che vieta la retroattività di norme volte a cancellare diritti acquisiti. La terza sezione della Commissione Tributaria di Pescara, sede del Centro operativo dell’Agenzia delle Entrate che aveva annunciato il rifiuto del bonus, ha riconosciuto la fondatezza delle istanze delle aziende, che ora potranno ottenere il bonus fiscale. Per alcune il credito d’imposta sarà immediatamente utilizzabile, per altre bisognerà attendere che il Governo individui forme e modalità per l’utilizzo.
L’iniziativa di Confindustria Padova deriva da una certezza. «Gli investimenti in ricerca sono un fattore vitale per le imprese – sottolinea Peghin -. Agire in modo selettivo su alcune leve, come l’innovazione, può essere infatti la chiave per consolidare i prudenti segnali di miglioramento e ripartire».