La privacy all’epoca dei social: Confartigianato chiude al parco Fenice green energy park la settimana della sostenibilità

 

Privacy, social e internet delle cose: sono questi i temi che sono stati affrontati giovedì sera nel corso dell’ultimo appuntamento della Settimana della sostenibilità sociale, promossa da Confartigianato Padova, nell’ambito del progetto Abitare di qualità.
A moderare l’incontro è intervenuto Luciano Gamberini, Direttore del HumanInspiredTecnologyResearch Center.
“Siamo oltre la rivoluzione dell’elettronica, è una componente di tre genitori dell’internet delle cose – Alessandro Abbiati, Project manager di Assodel (Pavia)  Con gli smartphone evoluti l’uomo è posto al centro di tutte le cose: migliora la vita ai disabili, che diventano autonomi, e la tecnologia investe sempre di più la nostra vita quotidiana. L’elettronica ha assistito ad una grande rivoluzione della catena del valore. Prima il valore era dato dai pezzi venduti, ora non è più il valore la quantità dei pezzi venduti, ma la quantità dei dati che questa tecnologia genera. Facciamo un esempio: Iot vale 3,7 miliardi di euro e cresce di circa del 30% l’anno. La combinazione tra tecnologia e internet, il processo di sensorizzazione dell’oggetto coniugato con un software che monitora l’oggetto, genera valore. Iot, internet of things, permette di ripensare il proprio lavoro e sfruttare nuove possibilità di business a grande valore aggiunto. Serve capire dove c’è il valore, tra l’oggetto e il dato”.

Anna Spagnolli, Psicologa sociale e della comunicazione, ha spiegato le implicazioni dell’interazione uomo – macchina all’interno della rivoluzione 4.0 e delle possibili ricadute sull’artigianato digitale.
“La tecnologia più è utile più si vende: non basta che una macchina sia perfetta, va anche resa facile da usare – ha messo in chiaro la psicologa di fronte alla platea riunitasi nella sala riunioni del Parco Fenice -, perché la gente non vuole dipendere da uno che gliela insegni nella fase dell’utilizzo. Queste barriere determinano il successo o l’insuccesso di uno strumento tecnologico. Sempre di più l’hardware, ma anche il software, va reso semplice nella accettazione della tecnologia. Occorre poi uscire dalla dicotomia tra coloro che sono favorevoli e coloro che sono contrari: esistono storicamente delle perplessità per ogni tipo di cambiamento. Solo per fare due esempi discorsi apocalittici si facevano quando venne inventato l’orologio o il telegrafo. La paura del cambiamento ci fa pensare che il cambiamento ci snaturerà, ma non è così”.

Molteplici sono poi le ricadute sul piano normativo e di questo si sono occupatiLucia Casella, Avvocato dello Studio Casella Scudier e l’avvocato giuslavorista Giovanni Scudier.
“Se la sociologia fa fatica immaginatevi il sistema legislativo e giurisprudenziale – ha esordito l’avvocato Casella – Il regolamento europeo sarebbe stato completato a pieno da un decreto. Soprattutto noi abbiamo norme interne, prima tra tutte lo Statuto dei lavoratori che prevede il divieto espresso che sussiste in buona parte che, nonostante le modifiche del 2015, vietano il controllo a distanza. Ci sono delle sentenze, ultima quella di Foodora, il tribunale di Torino li qualifica come lavoratori autonomi nella secondo parte li avessimo considerati dipendenti, l’app è uno strumento necessario non occorre ricorrere all’accordo sindacale, il tribunale di Milano e altri dicono il contrario sul tracciamento Gps”.

“E’ il datore di lavoro che deve tutelarmi nel confronto delle tecnologie, è interessante fare un parallelismo con la salute e la sicurezza – ha aggiunto Giovanni Scudier, avvocato giuslavorista – se scivolo su un pavimento inadeguato in casa sono fatti miei se scivolo sullo stesso pavimento inadeguato in azienda sono fatti che coinvolgono il datore di lavoro. C’è tutto un tema attorno agli strumenti indossabili ed i robot collaborativi: dovremmo pensare che siano strumenti che essendo incentivati dalla legislativa 4.0 e siano visti con favore dal legislatore. Quel nodo se sia migliorativo, che aiuta, o se valorizziamo l’elemento negativo.
La minimizzazione del dato c’è già. Il lavoro agile è la nuova frontiera del lavoro ma il legame tecnologico crea un meccanismo di controllo difficilmente eludibile”.

La settimana della sostenibilità sociale è stata realizzata con il patrocinio della Diocesi di Padova, dello Human Inspired Technology Research Centre e dei Comuni di Monselice e Piazzola sul Brenta e del Gal Patavino.