Bastavano 10 minuti per capire che Gianni Scarpa è tutt’altro che fascista. Il fascismo sarebbe stato non farlo parlare, come volevano molti “democratici”

 

Sono piovute critiche su Radio Padova quest’estate, perchè il direttore ha deciso di inserire tra me e Barry Mason un nuovo “personaggio” del Morning Show. “Cosa ne dici se andiamo a fare un mese di collegamenti alla “spiaggia fassista” di Punta Canna?” mi chiese al telefono un pomeriggio Costantino Da Tos, da novembre direttore della radio di cui sono ospite da febbraio tutte le mattine.
Mi è sembrata sin da subito un’ottima idea, anche se significava di fatto svegliarsi alle 5 di mattina anche ad agosto. Un sacrificio che mi è sembrato da subito piccolo rispetto ad una operazione che mi è apparsa al contempo satirica ma anche di verità, come spesso riesce solo alla satira. Mandare un “comunista” come mi etichettano gli ascoltatori, nella bocca del lupo fascista. Ed il sacrificio lo ha fatto anche Barry Mason che ogni mattina ha condotto le nostre dispute telefoniche. A tutti quelli che si scatenavano su facebook dicendo che dovevamo vergognarci, che così non si fa, è arrivata la risposta del procuratore capo Bruno Cherchi, che ha archiviato l’indagine, stabilendo che Gianni Scarpa, il bagnino fascista, al massimo è una persona stravagante. E credo che di fronte a tutto ciò, quelli che dovrebbero vergognarsi sono quelli che non volevano far parlare una persona accusata ingiustamente di un reato che non ha commesso.

Alberto Gottardo
Opinionista radiofonico su Radio Padova, tutte le mattine dalle 6.30 alle 9.30 nel Morning show finchè quelli che scrivono “mandatelo via, perchè non sono d’accordo con quello che dice” non verranno ascoltati