Botta e risposta tra Zanonato e Bitonci. Investimento in arte o spreco a Padova?

 

Attacco del sindaco di Cittadella Massimo Bitonci alla Giunta Zanonato. Di mezzo la collezione di modernariato ed oggetti di design, una delle più importanti d’Italia, che il candidato del Pd Giuseppe Bortolussi ha donato al Comune.
“In settimana presenterò un’apposita interrogazione parlamentare, come è possibile che l’Amministrazione comunale di Padova spenda denaro pubblico per stoccare in un magazzino la collezione privata di “pezzi di design”, di proprietà del candidato a Presidente della Regione Giuseppe Bortolussi. Mi auguro che gli organi preposti al controllo della spesa pubblica, la Corte dei Conti e la Magistratura operino al meglio per chiarire questa assurda faccenda”. Il Deputato leghista Massimo Bitonci intende fare piena luce intorno ad una vicenda che, documenti alla mano, ha dell’incredibile: “Bortolussi – spiega Bitonci – come si legge nella delibera di Giunta del Comune di Padova n. 887 del 16.12.2008, possiede una collezione di circa 2000 pezzi di vari autori, italiani e stranieri, che costituiscono firme rappresentative del Design nazionale ed internazionale ed è valutata intorno al milione di euro; circa 700 di questi pezzi come letti, tavoli, poltrone, sedie, veicoli, ecc. sono di grandi dimensioni ed hanno pertanto un notevole ingombro. Dopo aver tentato, vanamente, di vendere la collezione al sindaco di Venezia Cacciari, Bortolussi ha presto trovato conforto nel compagno Zanonato, che si è letteralmente fatto in quattro per trovare una soluzione al problema che tanto angustiava l’amico. Detto, e fatto. Accampando la non meglio specificata intenzione di “mettere a disposizione del Comune di Padova la sua collezione per l’organizzazione futura di mostre sul Design” – come si legge nella già citata delibera – Bortolussi ha ottenuto di poter stoccare la propria mercanzia all’interno di un magazzino di 1300 mq, ubicato in via della Ricerca Scientifica 9 nella zona industriale della città, per il quale il Comune di Padova paga ogni mese la modica somma di 5 euro/mq mensile + IVA. Tenendo conto che i pezzi “ingombranti” occupano “solamente” il 60% della superficie del magazzino, il conto è presto fatto: dal dicembre 2008 (mese in cui la giunta deliberato tale spesa) ad oggi, i padovani hanno tirato sborsato oltre 60.000 euro (IVA esclusa). Mi pare che in tempi di “vacche magre” per tutte le amministrazioni pubbliche, non vi sia nulla di più superfluo ed ingiustificabile di tale spesa. Con la stessa somma, quante famiglie di padovani in difficoltà si sarebbero potute aiutare mediante l’erogazione, ad esempio, di un bonus di 500 euro?  Non credo che i cittadini di Padova siano più disposti a sopportare tali assurdità ed a farsi prendere in giro”.
Replica Zanonato punto su punto:
“Che Bortolussi abbia messo a disposizione del Comune di Padova, gratuitamente, la sua collezione di design che conta oltre 2000 pezzi, custodita presso un magazzino della zona industriale, non è certo un mistero per i padovani, visto che è stata tenuta un’apposita conferenza stampa lo scorso 26 maggio e in parecchie occasioni i giornali ne hanno parlato. Le trattative tra l’Amministrazione e Bortolussi erano iniziate oltretutto verso la fine del 2008, quando le elezioni regionali erano ben lontane e Bortolussi non era candidato a nulla.
Contrariamente a quanto sostiene Bitonci, non è l’Amministrazione comunale ad aver risolto un problema a Bortolussi, ma è quest’ultimo ad aver dato una opportunità alla città: organizzare una mostra di design e, successivamente, allestire, in collaborazione con la scuola italiana di design che ha sede a Padova e coinvolgendo il mondo della produzione industriale, un vero e proprio museo di design industriale. Sarà uno dei centri più importanti d’Europa, che attirerà turisti ed appassionati, con ricadute positive anche sul settore del commercio.
Una città come Padova ha assoluto bisogno di puntare sulla sua offerta culturale per sostenere il proprio tessuto economico. Le risorse impiegate in questo senso non sono una spesa, ma un investimento ed un tentativo di aiutare il nostro territorio a superare la crisi economica. Le mostre di design che organizzeremo già a partire dal prossimo autunno vanno esattamente in questa direzione”.