Buon riposo “Bepi” Canoci, carabiniere d’altri tempi

 

E’ stato per anni il “ragioniere” delle informazioni dei carabinieri a Padova. Per noi giornalisti era “Bepi” il maresciallo Canoci, poi diventato tenente. Uno che veniva dalla strada e con il buon senso del bravo carabiniere di una volta, furbo come una volpe e contemporaneamente capace di fare la parte del mona quando serviva. Se ho imparato ad amare e rispettare particolarmente l’Arma dei carabinieri è anche grazie a persone come lui. Sempre educato, sempre disponibile, sempre attento alle sfaccettature ed ai particolari. Era stato, raccontano i più vecchi di lui, un cagnaccio dal fiuto e dall’intelligenza investigativa del fuoriclasse ai tempi dei “ragazzi” del tenente Peri, all’epoca anche lui maresciallo che con una squadraccia di giovani carabinieri mise letteralmente il pepe al culo della banda di Felice Maniero.
E’ arrivato l’ultimo giorno in caserma anche per Bepi Canoci, uno capace di affrontare recentemente momenti difficili da uomo vero. Grazie Bepi, se gli anni da cronista sono stati indimenticabili lo sono stati anche perchè c’erano uomini veri come te. Ecco la lettera che il capitano Canoci ha lasciato su facebook ai colleghi del comando provinciale di Padova.

Cari Colleghi,
termino oggi la mia carriera nell’Arma dei Carabinieri iniziata il non vicino 30 settembre 1980.

La fiamma dell’Arma, la fiamma che arde nel cuore di tutti noi;
il rosso, l’eroismo conseguito in condizioni cruente;
il turchino, il privilegio di essere un corpo “Reale”,
saranno miei per sempre,
così pure per sempre albergheranno in me, i volti, gli sguardi, le mani dei tanti colleghi incontrati nel quotidiano.
L’ Arma è stata ed è per me, come per tutti noi, la MATRIX in cui essere accolto, protetto, ascoltato, consolato, nutrito di speranza e di senso di appartenenza.
Perché vedete, è il SENSO DI APPARTENENZA che caratterizza la nostra Istituzione.
È il dono più grande che possiamo portare con noi: anche se le circostanze ed i tempi cambieranno, anche se i contesti saranno diversi.
Nulla mi toglierà la FORZA che il senso di appartenenza mi ha dato.
“Il sogno diventa realtà quando lo si trasforma in meta.”
Oggi posso asserire che il sogno di mio padre, ed il sogno di Giuseppe (Pino) bambino si è realizzato: con ONORE, LEALTÀ E RISPETTO.
Un abbraccio a voi tutti e lunga vita.