Carlo Cottarelli, ex commissario della Spending review: “Guadagno 10mila euro al mese e con la flat tax risparmierei, ma non mi piace”

 

“Se viene introdotta, ed è importante sottolineare il se, assieme alla eliminazione o comunque alla riduzione di tutta questa marea di deduzioni e detrazioni che rendono complicato il calcolo della base imponibile, la flat tax comporta una semplificazione del sistema. Questo è un vantaggio ed è una cosa di cui l’Italia ha molto bisogno. Lo svantaggio è che costa un mucchio di soldi, e soltanto appunto se viene almeno in parte finanziata dal taglio delle deduzioni e delle detrazioni può funzionare. Io non credo che si possa introdurre la flat tax sperando che si autofinanzi da sola, sarebbe un rischio molto grosso. Nell’esperienza di altri paesi non ha funzionato sempre”.
A dirlo l’ex commissario straordinario per la Spending review Carlo Cottarelli, intervendo al Morning Show, programma di apertura del palinsesto di Radio Padova. Cottarelli, che questa sera sarà ospite della rassegna letteraria “Villeggendo” a Villa Canal di Grumolo delle Abadesse, ha aggiunto: “Chi dice che l’evasione fiscale in Italia pesa il 20% del Pil fa una esagerazione, secondo i miei calcoli è intorno all’8 per cento, sono cifre molto grosse da recuperare ma certo non supreiori al 10 per cento del Pil – spiega Cottarelli – inoltre un’altra questione è quella della redistribuzione del reddito. Io guadagno circa 10 mila euro al mese, ma non sarei contento con la flat tax nonostante ciò mi potrebbe comportare un risparmio di diverse decine di migliaia di euro l’anno. Io a livello personale potrei anche esserne contento, ma come cittadino sono convinto che sia giusto che ci sia un po’ di progressività nel sistema della tassazione, rispetto a quello che ci sarebbe con la flat tax. Ricordo che la flat tax, l’abolizione della manovra Fornero, il reddito di cittadinanza e un paio di altre cose che ci sono nel contratto di Governo portano ad un aggravio per il bilancio dello Stato tra i 110 e i 125 miliardi di euro. Per dare un ordine di grandezza, la spesa sanitaria in Italia è più o meno della stessa dimensione”.