Gli stranieri votano a Padova. Anche Yulisa, che sta diventando un po’ leghista

 

“Beh, se Zanonato ha avuto la cortesia di mandarci questo invito, sarebbe sgarbato non andare a votare”. Yulisa la prende sul personale, non si rifiuta un invito da un amico. Non è una padovana qualsiasi Yulisa. Viene dalla Repubblica dominicana e si è trasferita a Padova perchè ci amiamo, anche se lei, lo dice sempre, a Santo Domingo ci tornerebbe anche domattina a vivere, specie in giornate come questa, con la nebbia che scherma il sole. Yulisa è mia moglie quindi ha un rapporto personale di amicizia con molti politici, leghisti compresi, per cui lei spesso cucina volentieri. Le ho spiegato che quel foglio con l’invito ad andare a votare, Flavio Zanonato lo ha mandato a lei come anche agli altri 20mila stranieri regolari che risiedono a Padova: il sindaco non se ne avrà a male se non va a votare domenica 27 novembre. “E’ un bene che gli stranieri votino – mi spiega mentre chatta in skype con sua madre a Santo Domingo – magari gli eletti possono aiutare gli stranieri che in questo momento sono in difficoltà. E’ così difficile trovare un lavoro qui. Magari potranno organizzare dei corsi per quelli che sono disoccupati, o dare loro una mano per tornare al loro paese. Perchè qua siamo in troppi, non c’è lavoro per tutti”. L’Italia è proprio una Repubblica fondata sul lavoro, e forse le cene con gli amici leghisti sono state un po’ troppe, hanno convinto anche lei. Diamo una scorsa al sito del Comune. C’è anche un fac simile della lista elettorale. Di fianco ai nomi ci sono dei simboli davvero strani, passi per il cammello al fianco del candidato tunisino ed il furgone per quello proveniente dalla moldavia. ma l’elicottero a fianco del candidato nigeriano che senso ha? Yuli probabilmente voterà per la candidata sudamericana, mi dice, è l’unica che parla spagnolo. particolare non trascurabile visto che mia moglie, che vive con me da quasi tre anni, a causa mia che le parlo in spagnolo, l’italiano non è che lo parla ancora tanto bene. Ma ha imparato a fare le sarde in saor, conosce a memoria i nomi delle fermate del tram da Bassanello a San Carlo e la disposizione delle bancarelle di Prato della Valle. E il sabato pomeriggio anche lei è un po’ triste quando torno dallo stadio e le dico che il Padova non ha vinto. E domenica 27 va a votare, un po’ per cortesia verso una persona che conosce, e che tra le altre cose è anche il sindaco, e un po’ perchè magari i componenti della commissione potranno combinare qualcosa di buono per i 20mila stranieri che vivono a Padova. La nostra città, io ci sono nato, Yulisa no, ma la sente un po’ sua ed allora in fondo è anche giusto che voti.

Alberto Gottardo