Che brutto funerale ad Andreotti sui social network

 

Vedere sarcasmo e un misto di odio e gioia alla notizia della morte di Giulio Andreotti sui social network mi fa pensare agli italiani di piazzale Loreto. Evidentemente la storia è destinata a ripetersi sempre in questo Paese schiavo del suo passato. E così come nella fascistissima Milano 68 anni fa molti che magari qualche anno prima applaudivano il Duce andavano a rifarsi una verginità appendendolo per i piedi dopo averne dileggiato il cadavere, così tantissimi che hanno beneficiato di tutte le storture che la Democrazia cristiana ha portato, assieme, va detto, alla ricostruzione del Paese, ora vomitano luoghi comuni, mistificazioni e cattiveria su un vecchio di 94 anni, “reo” innanzitutto di non essere morto potente. Che tristezza di fronte a un Paese che odia chi ha finto di amare per convenienza: una Italia in cui un italiano su due votava fino a vent’anni fa Democrazia Cristiana ora ha il 100% di conformisti teorici del belzebù. Io che non ho fatto in tempo ad essere democristiano, spero di non provare mai gioia per la morte di una persona.

Alberto Gottardo