Cinque schèi de mona, 3 euro del referendum e 2 euro per l’Africa: ecco perchè non sono andato a votare

 

Vedo che molti amici su facebook esibiscono felici il talloncino che viene consegnato a chi si reca al seggio per votare il referendum indetto dalla Regione. Io non lo farò perchè non vado a votare a questo referendum che ritengo oltre che inutile parecchio costoso. Quattordici milioni di euro è costata la “macchina” certo non impeccabile, visto che la stampa dei verbali è uscita in maniera corretta solo al secondo giro. (Della vicenda se ne è occupata anche Striscia la Notizia). A cui vanno aggiunti i due milioni di euro per le spese di sorveglianza ai seggi. In totale sedici milioni di euro. Che francamente potevano essere spesi in maniera più utile, visto che, si superi o meno il quorum, per il Veneto domani non cambierà nulla.
Quanti sono sedici milioni di euro?, calcolando che i residenti in Veneto sono quasi cinque milioni, è agevole calcolare che oggi sono usciti dalle mie tasche 3 euro e 20 centesimi. In realtà quella cifra è uscita anche dalle tasche di mia moglie, che non vota in Veneto perchè non è cittadina italiana, e dalle tasche delle mie due bimbe, che non votano perchè sono minorenni. Insomma dalla mia famiglia sono usciti 12 euro e 80 di spese della Regione per un referendum a cui non andiamo a votare.
Ho cercato di fare qualcosa di più utile per me e la mia famiglia: sono andato a fare la spesa e già che c’ero alla cassa ho destinato 100 punti fedeltà al Cuamm – Medici con l’Africa, una onlus padovana che aiuta a casa loro, gli africani. Il Cuamm aiuta a casa loro le donne che partoriscono, i bambini che nascono, le persone che si ammalano. Lo fa grazie al buon cuore di don Dante Carraro, un eroe, ed alla buona volontà di realtà come Alì supermercati che traduce la mia piccola, insignificante scelta, in due euro.

Ho fatto una cosa molto leghista, se ci pensiamo bene, perchè ho spesso sentito tanti esponenti leghisti dire “aiutiamoli a casa loro” senza spiegare poi in concreto cosa abbiano mai fatto per la cooperazione internazionale. Certo il cassiere della Lega Nord Belsito qualcosa per l’Africa aveva provato a farla, comprando dei diamanti in Tanzania, se non ricorso male, con i fondi pubblici del rimborso elettorale della Lega. Altri, come l’ex assessore leghistissimo della Lega Nord in Piemonte Piergianni Prosperini era molto attivo, in Eritrea, dove trafficava in un giro di armi verso il regime dittatoriale dello stato africano. Tanto che è stato anche recentemente condannato dal giudice di Milano in nome del Popolo Italiano. Chissà, forse con un regime dove possiamo essere totalmente “padroni a casa nostra” gente come Belsito, Prosperini, e, chissà, anche Gianni Zonin, sarebbero degli eroi.
Ah, scusate, dimenticavo, donare indirettamente due euro al Cuamm, non mi è costato nulla.

Alberto Gottardo