Come sarebbe il prossimo Consiglio comunale se vincesse Bitonci? E se vince Giordani? Alcune proiezioni in ordine sparso

 

Come sarebbe composto il Consiglio comunale nel caso vincesse Massimo Bitonci il ballottaggio del prossimo 25 maggio, o se a parti invertite vincesse Sergio Giordani?

I calcoli sono parecchio complessi, resi ancora più difficili dalle scelte individuali dei consiglieri counali eletti.

Quanto segue quindi è a sua volta una proiezione. Alcuni verdetti però siamo in grado di darli. In ordine sparso, come vengono.

Il primo: Luigi Sposato non entra in Consiglio comunale, neanche se si apparentasse con il vincitore. Troppo basso il risultato fatto dalla lista “Osa”.

Non entra in consiglio comunale neanche Mariella Mazzetto. La Lega Nord infatti è stata sbranata da Massimo Bitonci, che fa il 60 per cento dei suoi voti con la civica. Fuori anche Bruno Cesaro, che a differenza di Mariella Mazzetto, in consiglio comunale non è mai stato. Dovrebbe invece tornare in Consiglio l’ex presidente Federica Pietrogrande come prima dei non eletti se, com’è moto probabile, Alain Luciani, tornerà a fare l’assessore.

Dato il contemporaneo doppio incarico dell’assessore regionale Roberto Marcato che quasi sicuramente si dimetterà, entrerebbero Vera Sodero, Marco Polato e appunto la Pietrogrande. Torna in consiglio comunale, in caso di vittoria di Massimo Bitonci, anche il secondo dei più votati di Fratelli d’Italia Gabriele Zanon. Poichè pare probabilissimo che Marina Buffoni torni a fare l’assessore comunale. A bocca asciutta Tommaso Tommasi ed Enrico Pavanetto.

Antonio Foresta, altro storico consigliere comuale, entrerebbe in Consiglio solo se Andrea Colasio, primo della formazione Area Civica, venisse nominato assessore dal sindaco Sergio Giordani.

Fuori in ogni caso Alessandra Brunetti e gli altri esponenti del centro che è stato determinante a lanciare la frana nell’autunno dello scorso anno. Area Civica vede tre sconfitti più sconfitti di altri:

Barbara Degani, sottosegretario, già presidente della Provincia. Non è riuscita a portare alla sorella più di un centinaio di voti.
Maurizio Saia, non va molto distante con il fratello. L’ex assessore sceriffo, i voti li lascia tutti o quasi nel campo avverso.
Guerino Polito, si era presentato agli imprenditori dell’Appe come assessore al commercio in pectore. Aveva comperato tabelloni 6 x 3 su strada e mezze pagine sul Mattino di Padova. Prende preferenze inferiori al tanto vituperato Federico Contin.
Forza Italia viene cannibalizzata da Bitonci: Nicola Lodi per ritornare in consiglio comunale deve sperare che Eleonora Mosco venga nominata assessore.
Nove dovrebbero essere gli eletti nella lista Bitonci sindaco. Sicuri del posto e forse promossi al rango di assessori oltre al confermato Matteo Cavatton, anche Cinzia Rampazzo ed Elena Cappellini. Ritronano in consiglio se vince Bitonci Vanda Pellizzari, Davide Meneghini ed Enrico Turrin. Ubaldo Lonardi secondo alcuni potrebbe fare il presidente del Consiglio comunale. Secondo altri verrà chiamato a qualche incarico di pregio nel sottogoverno di serie A.
E se vince Giordani? Con apparentamento, di fatto scontato, anche se non sarà facile, il PD dovrebbe avere 5 consiglieri: un record negativo che non ha precedenti negli anni del centrosinistra padovano di governo. La lista Giordani andrebbe a 4 consiglieri mentre Area Civica si fermerebbe a 1 e con i resti anche. Coalizione civica complessivamente farebbe dieci consiglieri.
Se perdesse i consiglieri comunali di opposizione raccolti da Bitonci sarebbero 9 alla lista omonima, 2 alla Lega e 1 Forza Italia.

Alla fine di questa ricostruzione, che mi perdonerete se magari non è del tutto precisa, una raccomandazione: conviene controllare quanti timbri hanno sulla tessera elettorale, ieri in tantissimi, praticamente un buon 10% avevano esaurito gli spazi ed alcuni presidenti di seggio non accettava i cittadini con la tessera elettorale piena a votare mandandoli in Comune a rifare la tessera.