
In questo momento, sono in tutto nove i minori accolti a Padova: sei di loro frequenteranno a seconda dell’età la scuola dell’infanzia, l’elementare o le medie, mentre un settimo, più grande è iscritto a un Istituto Superiore. Gli altri due sono in condizioni di salute tali da non poter frequentare in presenza la scuola anche se uno dei due usufruirà delle lezioni che si svolgono in ospedale per i bambini ricoverati.
L’assessora Cristina Piva sottolinea: “E’ una iniziativa che tutti in Giunta abbiamo fortemente sostenuto, e che ribadisce la capacità della nostra città di essere accogliente. Siamo una comunità generosa, degna del riconoscimento che abbiamo ricevuto qualche anno fa di capitale Europea del Volontariato. Cerchiamo veramente in tutti i modi di alleviare le sofferenze ai bambini che anche grazie al grande impegno dell’Associazione che li ha accolti, riescono a vivere pur nella difficoltà delle cure, una vita più serena di quella che avevano a Gaza. Certo, è una goccia rispetto al dolore e alla disperazione di tante famiglie che ancora sono bloccate laggiù, e se ci sarà l’opportunità di aiutare altre famiglie, altri bambini non ci tireremo indietro. Dispiace che tutto sia lasciato all’iniziativa e alla buona volontà delle associazioni e dei Comuni, ai quali lo stato non sta dando una mano. Alle affermazioni di principio, infatti non sono seguiti fatti concreti. Voglio anche ringraziare i dirigenti scolastici e il personale delle scuole per la grande disponibilità dimostrata nel trovare le soluzioni migliori per l’inserimento di questi bambini nelle classi. Non è semplice, per tante ragioni, a partire dall’aiuto di cui hanno bisogno per la lingua e per la necessità di sostegno per alcuni di loro. Siamo tutti uniti nell’obiettivo comune di fare tutto il possibile per queste famiglie e questi bambini, tutto quello che è materialmente nelle nostre possibilità. Alla politica nazionale e internazionale la responsabilità di mettere fine immediatamente al genocidio in corso a Gaza”.