Controlli e Green pass: Appe Padova chiede una tregua alla burocrazia sanitaria

 

«L’esagerata “burocrazia sanitaria” sta togliendo alle persone la voglia di socialità ed i padovani accusano il colpo. E questo avviene nonostante la stragrande maggioranza delle persone – tra vaccinati e guariti – sia ormai protetta contro forme gravi della malattia. Chiediamo un intervento di razionalizzazione e semplificazione delle norme per restituire fiducia e ridare una prospettiva ai nostri territori che, in molti casi, stanno vivendo un lockdown di fatto». Parole di APPE, l’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi, che conferma come anche a Padova si stia vivendo una situazione difficile, che si riflette anche in tutto lo “Stivale”.

«Per ribaltare questa “deriva” è necessario ricostruire un clima di fiducia – sottolinea il segretario APPE Filippo Segato – ed è per questo motivo che il Consiglio Direttivo della nostra associazione nazionale, la FIPE, ha approvato un ordine del giorno per richiedere al Governo un intervento su più fronti. La Federazione chiede così che anche i pubblici esercizi, così come previsto per i negozi commerciali, possano svolgere a campione i controlli del green pass dei clienti, ed invoca la risoluzione di situazioni paradossali come quella che vede i turisti stranieri entrare in Italia con un semplice green pass, mentre per accedere a ristorante o al bar viene richiesto il certificato rafforzato».

«Come associazione patavina crediamo che i tempi siano maturi per un deciso allentamento delle restrizioni, visto il miglioramento del quadro epidemiologico – incalza Segato – e, quindi, chiediamo che vengano ridotti gli oneri e le sanzioni che gravano sui pubblici esercizi in ordine all’attività di verifica del possesso della “certificazione verde” da parte di clienti, fornitori e dipendenti, lasciando in capo ai singoli soggetti la responsabilità in caso di mancato rispetto delle normative, manlevando i titolari di bar, ristoranti, pizzerie, trattorie, ecc.».

«Oltre alla necessaria semplificazione normativa in tema sanitario – conclude il Segretario APPE – le richieste che arrivano dal mondo della ristorazione e dell’intrattenimento guardano alla congiuntura, con la necessità di nuovi ristori economici, di una proroga dei debiti contratti durante il Covid e l’introduzione di incisive misure per contrastare la spinta inflazionistica, che rischia di compromettere la ripartenza dei consumi. Altre richieste, seppur non meno urgenti, riguardano questioni strutturali per il settore come quelli che riguardano le politiche del lavoro e il sostegno allo sviluppo e la valorizzazione delle competenze nel settore. Siamo consapevoli delle difficoltà, ma le imprese sono un patrimonio che va tutelato perché fondamentali per la crescita e per la tenuta dell’occupazione. Occorre quindi intervenire subito per tenere sotto controllo i costi e per semplificare le regole con l’obiettivo di far ripartire i consumi ed il turismo, decisivo per il rilancio dell’economia provinciale e nazionale».