Corsi fantasma? “Erano veri”. L’accusa segna un punto per la difesa nel processo Debellini &Co.

 

I corsi organizzati da Dieffe sono stati regolarmente svolti, esistevano aule, docenti e studenti. A confermarlo due testi dell’accusa nel corso della quinta udienza del processo che vede tra gli imputati per truffa aggravata Graziano Debellini, imprenditore e leader di Comunione e liberazione in Veneto. Graziano Debellini, imputato di spicco tra quelli che sono stati rinviati a giudizio è coinvolto nel processo in quanto Presidente nel 2001 del consiglio di amministrazione dell’Istituto Scolastico “Romano Bruni” e per presunte irregolarità di rendicontazione, per la somma di 8.606,92 euro più iva.
Tra gli imputati anche gli amministratori della Dieffe, cooperativa sociale attiva da anni nel campo della formazione professionale e che secondo l’accusa sarebbe stata uno dei cardini della presunta truffa. E proprio la Dieffe e i suoi amministratori sono stati estromessi dal giudice dalla lista degli imputati in quanto le accuse a loro carico sono di fatto venute meno, visto l’esito dei testi dell’accusa, che hanno scagionato dagli addebiti la cooperativa ed i suoi vertici. Con la stessa Ordinanza con cui il giudice ha estromesso dal processo la cooperativa Dieffe, sono state rigettate altre eccezioni procedurali e si è quindi aperta la fase dibattimentale.
La prossima udienza è fissata per il giorno 1 marzo quando saranno ascoltati gli Ufficiali della Guardia di Finanza che hanno condotto le indagini. Subito dopo la parola passerà ai tecnici.