Costruzioni ed edilizia, in Veneto bilancio chiaroscuro

 

Bene ma non benissimo: certo, rispetto ad altre aree dello Stivale i dati sono positivi, ma il settore dell’edilizia in Veneto non ha ancora ripreso un ritmo di crescita molto intenso. Gli ultimi dati presentati dall’Istat mettono in evidenza un bilancio in chiaroscuro, dove a un miglioramento lieve dei volumi di investimenti fa comunque da contraltare un calo degli occupati nel comparto.

Emorragia di lavoratori nell’edilizia

In particolare, l’analisi dell’istituto di statistica nazionale ha tracciato il quadro definitivo dell’anno 2016, che pure era iniziato con un lieve aumento tendenziale di occupati rispetto all’anno precedente, prima di una brusca frenata che ha portato al definitivo meno 10,4 per cento di dicembre 2016 rispetto allo stesso mese del 2016. La dinamica coinvolge sia gli addetti indipendenti che, in via prioritaria, i lavoratori dipendenti, e che ha portato il totale della riduzione della forza lavoro in regione a calare di quasi 100 mila unità negli ultimi otto anni, ovvero a quasi dimezzarsi.

Ripartono gli investimenti

Come detto, però, c’è qualche spiraglio positivo, rappresentato soprattutto dall’aumento tendenziale dello 0,6 per cento degli investimenti nel settore; un risultato che non ripaga l’emorragia occupazionale, ma che almeno rappresenta una boccata di ossigeno per la regione. Di questo tema si è parlato anche nel corso dell’assemblea annuale dell’Ance veneta, dove si è difeso innanzitutto il “mattone”, definito un comparto sano, e si è parlato anche dell’importanza degli investimenti pubblici per rilanciare l’economia locale.

Si muove anche la Regione

Proprio nelle ultime settimane sembra che qualcosa si stia muovendo, in questa direzione: è di pochi giorni fa ad esempio la notizia che la Regione Veneto ha approvato lo stanziamento di oltre 1 milione di euro per interventi di messa in sicurezza per l’edilizia scolastica. Come spiegato dall’assessore Elena Donazzan, in Veneto si contano 1884 scuole che ne avrebbero bisogno di attività di riqualificazione e messa in sicurezza, per un costo totale di oltre 1 miliardo di euro, e quindi questo contributo regionale non è che un primo passo, che comunque conferma l’impegno della Giunta guidata da Luca Zaia.

Un bando per le imprese venete

Di poco precedente è stato un altro bando regionale, destinato a promuovere l’efficientamento energetico delle piccole e medie imprese locali e, in particolare, per interventi legati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni. Sul piatto ci sono 12 milioni di euro l’erogazione di contributi a fondo perduto per le imprese del manifatturiero del Veneto, che potranno portare avanti progetti finalizzati a contenere la spesa energetica, a ridurre le emissioni di gas climalteranti e a valorizzare le fonti rinnovabili, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza.

Dalla tecnologia nuovi orizzonti

Proprio la tecnologia rappresenta la nuova frontiera anche nel mondo produttivo, perché si sta rivelando sempre più uno strumento “alleato” sia per ridurre l’impatto ambientale del lavoro che, in maniera forse più direttamente interessante per le imprese, per risparmiare sui costi di gestione del proprio business. Oggi gran parte dell’attività passa attraverso il Web, e un nuovo ambito di questa dematerializzazione è anche quello dell’approvvigionamento delle macchinenecessarie per i cantieri, grazie ad esempio ai servizi offerti da Giffi Noleggi, leader in Italia per il noleggio attrezzature ediliemezzi di supporto alla professione.

La questione ambientale a Padova

Il tema è particolarmente delicato nella nostra provincia di Padova, che è stata incoronata “capitale del cemento” dell’intero Veneto, con il 49,2% di territorio comunale che risulta cementificato, come rivelato (e confermato) anche dall’ultimo Rapporto sul consumo di suolo in Italia pubblicato dall’Ispra con i dati aggiornati al 2017.