Dalle triestine alle trevisane: le carte da gioco diffuse nel Nord-Est (e a Padova)

 

Se parliamo di carte da gioco in Italia, parliamo anche di un paese che sotto questo punto di vista, soprattutto rispetto agli altri paesi europei e mondiali, è una vera e propria eccezione. L’interesse degli italiani per le carte è sempre stato molto alto, come registrato ad esempio durante la fase più dura della pandemia di Covid. Non a caso, nella nostra Penisola non solo sono tantissimi i giochi che si possono chiamare in causa, ma sono tanti e diversi anche i tipi di carte. Infatti, a tal proposito, in Italia si contano oltre 20 varianti che sono diffuse e popolari dal nord fino al sud. Alcune hanno origini molto antiche, in alcuni casi si parla addirittura di Medioevo, mentre altre più recenti. Non a caso, le primissime carte da gioco sono apparse ai tempi delle prime crociate, visto che sia i crociati sia i pellegrini di ritorno importavano in Europa dalla Terra Santa mazzi di carte da gioco caratterizzati dalla presenza della simbologia araba.

Ad oggi, in particolar modo nel Nord-Est italiano, i giochi che vanno per la maggiore sono proprio quelli più tradizionali, che quindi hanno a che vedere direttamente con le carte trentine, trevigiane o triestine. Non a caso, in questo senso, le città di Trieste e Treviso sono anche sedi di due delle più popolari ed importanti aziende che producono carte da gioco, ossia la Modiano e la Dal Negro. A causa dello sviluppo tecnologico, i giovanissimi di oggi sono senza ombra di dubbio meno interessati e meno affascinati dal mondo delle carte. Tuttavia, nonostante questo, nelle varie piattaforme di casinò online sono ancora presenti e in voga diversi giochi che necessitano l’uso delle carte, come ad esempio il tressette online in versione digitale, la scopa, lo scopone, la briscola, il sette e mezzo. Tuttavia, noi restiamo dell’idea che carte come quelle del Nord-Est regalano degli spunti di riflessione molto curiosi inerenti alle tradizioni e alle culture di quel determinato territorio.

Se prendiamo in considerazione le carte trevigiane, occorre sottolineare il fatto che si tratta delle più antiche in Italia e che hanno dato seguito alla produzione di quelle trentine e triestine. Nel capoluogo veneto, inoltre, la produzione di carte da gioco è sempre stata incessante fin dai primi anni del Seicento. Si trattava anche di una grande opportunità per attrarre sempre più turisti, tanto che i fabbricanti trevigiani, anche per attirare l’attenzione di personaggi famosi, erano parecchio stimolati nel creare dei motti caratteristici che caratterizzavano gli assi di ogni mazzo. Ad oggi, per quanto concerne i semi invece, sono rimasti in vita solamente quelli di denari, spade, coppe e bastoni.

Le frasi che venivano riportate su questi tipi di carte nascondevano anche dei significati piuttosto profondi, volti a lanciare un messaggio culturale a tutti coloro che ne facevano uso. Il motto sull’asso di spade, ad esempio, molto spesso richiama alla prudenza nell’utilizzo delle armi da taglio, mentre quello presente sull’asso di coppe chiede di dare peso alla cura dei dettagli per non trascurarli e per non perdere conseguentemente qualcosa di realmente importante. In questo senso, rispetto alle trevigiane sono molto simili anche i motti che hanno a che vedere con le triestine, che rispetto alle prime hanno delle dimensioni più tozze nella forma: 53×98 mm contro 49×104 mm.