De Poli sul federalismo fiscale

 

“Il federalismo è l’esigenza delle regioni del nord e del Veneto in
modo particolare da 15 anni. Ma un federalismo vero, che risponda
concretamente alle esigenze della gente e non che moltiplichi i centri
di spesa. Abbiamo più volte chiesto i numeri e la concretezza di questo
federalismo che ci chiedono di votare alla Camera: e non abbiamo
ricevuto risposta. Abbiamo cercato di aprire un confronto con la
maggioranza presentando attraverso gli emendamenti le nostre
osservazioni sul disegno di legge in discussione in commissione nelle
aule di Montecitorio: ma sono stati bocciati. Allora siamo scesi nelle
piazze al fianco dei sindaci per raccogliere le firme a sostegno del
20% Irpef ai comuni: per dare voce alle istanze del territorio.
In un momento di crisi economica questo federalismo, che la Lega tanto
sponsorizza, finirà per essere devastante, porterà costi ulteriori e
questo prezzo lo pagherà il nord, lo pagherà il Veneto la parte
produttiva del paese. In questo momento il Governo inebriato o tenuto in
ostaggio dalla Lega dovrebbe ascoltare di più le persone , le famiglie insieme al mondo
economico tutti i nostri sindaci e amministratori.
A ridosso di un fine settimana che ha visto l’Udc con i banchetti
nelle piazze venete al fianco dei sindaci per la raccolta firme a
sostegno del 20% Irpef ai comuni. Oggi ho incontrato il movimento dei
sindaci e con loro ci siamo confrontati sul federalismo.
Perché il nostro senso di responsabilità ci fa chiedere cosa accadrà
alla nostra società, alla nostra economia, alle nostre famiglie, ora
che i comuni sono impoveriti e ingessati, oggi che Regioni come il
Veneto non possono più stare al passo della crescita dei servizi –
come quelli sociali ingessati sin dal 2007 dal patto di stabilità introdotto da Prodi e strenuamente difeso da Tremonti – oggi che lo
Stato interviene con misure inefficaci come la Social Card o il bonus bebè che escono da ogni capacità di programmare servizi per il futuro, con gli studi di settore che bloccano i nostri artigiani e le nostre piccole medie imprese, con il patto di stabilità che tieni le mani legate ai comuni. Abbiamo calcolato che il federalismo che il Carroccio tanto acclama, non porterà soldi in più al nord e tanto meno al Veneto. Verranno risanate le regioni sprecone e alle regioni virtuose come la nostra non verrà dato niente. Inoltre i sette anni preventivati dal DDL che servirebbero per fare i decreti delegati e per raggiungere la spesa standard è una pura utopia, perché sarà impossibile per le regioni sprecone riuscire a raggiungere questo traguardo. Concedere il 20%Irpef ai comuni risulta essere la soluzione migliore e
più immediata, ma c’è chi ha deciso che questo movimento, trasversale, serio e intelligente, non debba essere ascoltato. E’ comprensibile, una ricetta che risolverebbe con ancor più semplicità i problemi che stanno alla base delle richieste federaliste, offuscherebbe proprio il grande cavallo della battaglia leghista. Senza ricordare che il percorso verso il federalismo non dovrebbe dimenticare che la riforma dell’organizzazione dello stato deve essere al servizi dei cittadini e non i cittadini al servizio della riforma dello Stato. Oggi è iniziata la discussione nelle aule di Montecitorio, ora restiamo in attesa di vedere, alla luce delle considerazioni fatte, come voteranno i deputati veneti. Se metteranno al prima posto i cittadini o le loro segreterie politiche.” Interviene così l’onorevole Antonio De Poli Udc) dopo aver incontrato questa mattina il movimento dei sindaci del 20%Irpef.