Debenedetti a Padova: “Sono pessimista sul futuro dell’Italia, Paese dalle gambe stanche”

 

“Sono estremamente pessimista sul nostro Paese: abbiamo vissuto negli ultimi cinque anni una deflazione del 15% e, visto che non possiamo più svalutare la Lira, dovremo probabilmente subire un processo delle stesse dimensioni nei prossimi tre – sette anni. Il mio pessimismo sta nel fatto che vedo un Paese che ha le gambe stanche e logore dalla prima metà di questo cammino. E non so se rimarrà tranquillo e coeso anche nella prossima metà di questo percorso inevitabile: è anzi un miracolo che l’Italia sia rimasta un Paese tranquillo durante questi ultimi mesi”.

A dirlo Carlo De Benedetti, presidente della Cir, in una conversazione pubblica con il rettore dell’università di Padova Giuseppe Zaccaria nell’aula magna di palazzo del Bo a Padova. L’incontro di presentazione del saggio dell’editore del gruppo Espresso è stato interrotto all’inizio da un improvvisato comizio di una decina di studenti del gruppo di Scienze politiche, mal sopportato dalle persone presenti in aula che hanno rumoreggiato e fischiato a più riprese gli studenti che dopo aver letto un lungo comunicato se ne sono andati controllati dagli agenti della Digos.

Sotto palazzo del Bo una delegazione di poligrafici dei sindacati provinciali e del gruppo Finegil Veneto ha tenuto un presidio con striscioni e cartelli contro i tagli annunciati dal gruppo “Espresso” nei quattro quotidiani veneti, chiedendo che il centro stampa di Padova non venga chiuso.

“In questo Paese – ha spiegato De Benedetti – negli ultimi vent’anni, mentre cambiava la geografia del mondo, non è successo nulla. Credo che l’Italia dovrà trovare una via per rimettere in moto lo sviluppo”.