Droghe e sesso: problemi erettili con popper ed ecstasy

 

L’assunzione di sostanze stupefacenti può generare pesanti contraccolpi sul piano andrologico, sulla sfera riproduttiva e l’attività sessuale. Dopo quattro anni di indagini, il Progetto Andrologico Permanente promosso dal Centro di Crioconservazione dei Gameti maschili dell’Azienda Ospedale – Università di Padova insieme con la Provincia di Padova, fa emergere un quadro preoccupante che vede protagonisti i diciottenni. “Da quattro anni stiamo cercando di far capire ai giovani che la droga ore ad arrecare danni al cervello rischia concretamente di guastare la sfera sessuale”. A dirlo è il direttore del centro di crioconservazione dei gameti maschili professore Carlo Foresta. “La nostra equipe – spiega Foresta – quest’annoper il quarto anno consecutivo ha condotto una indagine statistica su oltre 2000 diciottenni iscritti alle scuole superiori di Padova e provincia. Lo screening si inserisce in un progetto in collaborazione con la Provincia. Abbiamo riscontrato attraverso questionari anonimi che mentre diminuisce drasticamente l’abitudine al fumo, che si attesta al 40 per cento degliintervistati, aumentano la consuetudine con l’alcool (64%) ed il consumo attuale di droghe: un ragazzo su due ha usato marijuana e ne fa un uso attuale quasi uno su cinque. Percentuali che si abbassano ma restano significative nell’uso almeno una volta di ecstasy (5%) e popper (20%). Queste due droghe in particolare innescano dei meccanismi particolarmente pericolosi che predispongono con fattori di moltiplicazione del rischio di 30 volte di avere la sindrome dell’orgasmo ritardato per l’ecstasy e di avere un orgasmo doloroso 122 volte più frequentemente rispetto alla popolazione che non ne fa uso se l’assunzione del popper è di almeno una volta alla settimana”.