Elezione degli stranieri a Padova. Le perplessità della Lega Nord

 

Dai consiglieri comunali della Lega Nord Luca Littamè e Mario Venuleo riceviamo e pubblichiamo:
Come molti sanno si sono svolte a Padova le elezioni non politiche di una rappresentanza di cittadini stranieri che esprimerà, oltre ad una assemblea consultiva, anche un eletto in Consiglio Comunale con diritto di parola ma non di voto.

Per quanto noi della Lega siamo persuasi che alla sinistra più che il voto agli immigrati interessi il voto degli immigrati è bene dire che qualsiasi apporto di democrazia (e l’elezione del rappresentante straniero lo è certamente) se non confligge con leggi e regolamenti e non appesantisce la macchina amministrativa è da salutarsi positivamente.E’ però doveroso inquadrare ciò che è avvenuto nella sua giusta luce e dimensione e chiedersi quali ulteriori spazi di democrazia si possano  aprire alla società civile visto che il “consigliere aggiunto” altro non è se non il rappresentante non politico di un gruppo  che lo ha eletto.E’ del tutto ovvio che nella nostra società civile padovana esistono molti gruppi.assemblee, associazioni che eleggono i propri rappresentanti.Pensiamo ad esempio ai rappresentanti degli studenti dell’Università di Padova che da secoli animano la vita culturale ed economica della nostra città e non sono solo goliardia ma vero “sale” della padovanità. Ci farebbe piacere che anche al loro rappresentante fosse offerta la possibilità di intervenire in Consiglio Comunale con diritto di parola.Pensiamo anche ad un rappresentante della Curia a nome del Vescovo od anche ai singoli parroci ognuno rappresentante di una comunità che vive i problemi di una città complessa che può porre all’Amministrazione quesiti o proposte davvero calate nella realtà cittadina (vedasi Casa delle Genti).Pensiamo anche ad un eletto  dei  nostri “pensionati” che rappresenterebbe una fetta grossissima degli abitanti del Comune di Padova ,crediamo davvero che il loro apporto sarebbe preziosissimo ed anche veramente appropriato in una società che sta emarginando la terza età come se fosse un peso e non una ricchezza.Un rappresentante della comunità giovanile con tutte  le problematiche della formazione e dell’inserimento nel mondo del lavoro, un rappresentante degli ammalati per coordinare anche attraverso la partecipazione alla Conferenza dei Sindaci le attività sociali e sanitarie.Ci sono poi le associazioni sportive con i loro rappresentanti e perchè no anche legittimamente le associazioni sindacali.Ciò che scriviamo non vuole solo essere una provocazione ma una vera proposta perchè se si sente il bisogno di allargare la partecipazione democratica alla vita politica cittadina non lo si fa per tutte le rappresentatività sociali? Si pensa forse che alcune di esse non siano politicamente rappresentate e conseguentemente siano terreno di conquista ?