Elezioni a Padova: per non commettere nuovi errori alla Bitonci occorre una seria riflessione su cosa successe tre anni fa

 

Ha ragione Fernando Zilio quando dice in questa intervista a Reteveneta che il sindaco “deve ascoltare tutti e fare sintesi, perchè il dialogo è fondamentale e il confronto è fondamentale”. Giova ricordare che proprio tre anni fa è stata scattata dall’allora sindaco reggente Ivo Rossi questa foto. Ritrae i consiglieri di opposizione invitati dal capo protempore dell’aministrazione comunale a una riunione che serviva per spiegare e confrontarsi su un atto fondamentale per la città. La fusione dell’azienda di trasporto locale in Bus Italia Veneto, operazione che era resa necessaria per salvare posti di lavoro e garantire il livello del servizio. A causa di logiche di bottega interne al centrosinistra e di piccoli calcoli da parte dei consiglieri di opposizione, il Consiglio comunale decise poi di non decidere, per approvare poi un anno dopo una fusione simile alla precedente, ma peggiorativa, perchè in politica il tempo perso ha sempre un costo per la collettività. Certo Stefano Grigoletto e Antonio Foresta, in primo piano nella foto, non hanno trovato nel sindaco che hanno appoggiato alle successive elezioni del 2014 un grammo del dialogo praticato tutti i giorni da Ivo Rossi. E sarebbe utile, oltre che onesto, trovare una maniera per riconoscere gli errori del recente passato, alla base della disastrosa avventura targata Massimo Bitonci. Credo che questo lavoro vada fatto anche dal segretario cittadino Antonio Bressa e da parte del Partito democratico che sempre su Reteveneta in questo servizio (clicca per aprire il link) annuncia che non si faranno le primarie se si troverà un candidato “forte e autorevole, capace di unire”, come dice Umberto Zampieri. Perchè proprio Antonio Bressa in questa intervista del novembre di tre anni fa (clicca per aprire il link) diceva “abbiamo già un candidato in Ivo Rossi, sindaco reggente, che trova una grande convergenza all’interno del nostro partito”. E nonostante questo si scelse di aprire le primarie ad altri tre componenti, uno interno e due esterni di cui quello espressione di Padova2020 tradì le primarie candidandosi comunque contro tutto e tutti, patti compresi. E’ utile secondo chi scrive, che ha visto tutte le fasi del disfacimento del centrosinistra, riflettere serenzamente su quegli errori e riconoscere che quella stagione ebbe molti passi falsi. Solo così, riconoscendoli fino in fondo senza scorciatoie al trito e ripetuto teorema del “candidato sbagliato”, assolutorio ed errato secondo la stessa logica espressa nelle interviste di quell’epoca recente, non si commetteranno gli stessi errori e si potrà, probabilmente trovare la squadra e il candidato giusto.

Alberto Gottardo