“Cercate nefandezze”: non è Ferdinando Garavello che ha sbagliato, è il MoVimento 5 stelle che non c’è più

 

beppe grillo cittadella padovaTroppo facile sparare sul soldato Garavello, da tre anni addetto stampa del MoVimento 5 stelle in Veneto. Troppo facile, come vedo fare in questo delicato momento da alcuni esponenti del partito fondato da Beppe Grillo, prendere le distanze. Ferdinando Garavello ha avuto una sola colpa: essere schietto ed intellettualmente onesto. Senza giri di parole ha invitato i suoi candidati su telegram: «In questa campagna elettorale faremo molta comunicazione negativa sui partiti e sui candidati che corrono in Veneto. Quindi ognuno di voi va a cercarsi – questo vale sia per l’ uninominale che per il plurinominale – i diretti concorrenti e tira fuori tutto il peggio che si può tirar fuori. Nefandezze, foto imbarazzanti, dichiarazioni e tutto quello che può servire a fare campagna negativa su di loro. I nomi sono pubblicati su tutti i giornali. Buon divertimento».
Della vicenda si è occupata per prima Alda Vanzan sul Gazzettino, giornale di cui Garavello è stato collaboratore per la bassa padovana negli ultimi vent’anni fino all’altro giorno. Ed i 5 stelle se la prendono con Alda Vanzan e con il Gazzettino, costringendo il direttore Roberto Papetti a firmare un equilibrato editoriale.
Insomma, i giornali che scrivono la verità (i fatti non sono stati per nulla smentiti da Garavello, che è persona onesta ed incapace di mentire) diventano automaticamente nemici. E rischia di diventare nemico anche il fedelissimo ed appassionato ufficio stampa visto che un drappello non piccolo del MoVimento fondato sul vaffanculo, ora prende le distanze a mezzo ANSA.
«Per noi non è possibile affrontare la campagna elettorale con infamia e meschinità: la nostra metodologia di comunicazione non può mirare a screditare l’avversario politico attraverso la caccia a foto compromettenti e nefandezze, non possiamo intenzionalmente cercare di spargere ‘fangò come la peggiore stampa scandalistica è solita fare al servizio di editori prezzolati o del peggiore offerente». È quanto sostengono, in una nota congiunta, 17 esponenti veneti dei Cinque Stelle, tra cui la consigliera regionale Patrizia Bartelle, in risposta alle polemiche nate dalle indicazioni che sarebbero state date via chat nel Veneto dal Movimento invitando i candidati a cercare «nefandezze» e «foto imbarazzanti» degli avversari.(ANSA).
Insomma, se non chiedono la testa di Ferdinando Garavello, poco ci manca. E questo è quantomeno ingeneroso.
Senza infingimenti: la politica è sangue e merda? E lui ha chiesto tanta merda, facendo sapere ai suoi che il ventilatore se volevano, sarebbe stato acceso. Quelli che gridavano a pieno polmoni “vaffanculo” a tutto e a tutti adesso si indignano. E sparano su di lui. Colpevole di essere forse l’unico rimasto fedele alla linea. Quella dettata tanti anni fa da Beppe Grillo quando gridava nelle piazze che i partiti erano fatti da gente morta e che l’unico grido era Vaffanculo, onestà. O l’onestà del vaffanculo. Senza vergogne nè giri di parole farisaici.

Alberto Gottardo