Cécile Kyenge incontra il vice sindaco Lorenzoni: “Lavorare mano a mano tra Europa e Africa, Padova città accogliente”

 

Giornata padovana per l’europarlamentare Cécile Kyenge che oggi a Palazzo Moroni ha incontrato diverse realtà del territorio sul tema dei nuovi progetti comunitari per i finanziamenti alla cooperazione tra Europa e Africa.
Prima dell’incontro l’onorevole è stata ricevuta dal Vicesindaco Arturo Lorenzoni e dall’assessora alla Pace, Diritti Umani e Cooperazione.

«Questo incontro riunisce un gruppo di lavoro avviato dalla stessa onorevole per illustrare alle realtà del territorio le linee di programmazione per il finanziamento alla cooperazione – spiega l’assessora – Il lavoro continuerà con un workshop aperto a tutte le realtà territoriali interessate che sarà ospitato nella nostra città. Una visione lungimirante e rara, quella di un’europarlamentate che mantiene un dialogo aperto con il territorio. Come Amministrazione siamo contenti di avere qui l’onorevole perchè teniamo a questo sguardo ampio».

«Siamo felici di accogliere in Municipio l’onorevole Kyenge – sottolinea il Vicesindaco Lorenzoni – Padova ha una lunga storia di apertura e accoglienza. Approfondire le possibilità di dialogo e scambio tra Europa e Africa è fondamentale per l’economia anche del nostro Paese. Come professore universitario ho sperimentato diverse collaborazioni con Etiopia e Africa e abbiamo visto come con poco si possano ottenere risultati importanti».

Vicesindaco e assessora hanno consegnato all’onorevole Kyenge un saluto da parte del Sindaco, che non è potuto intervenire a causa di impegni concomitanti: «Ringrazio il sindaco per l’ospitalità e per averci aperto le porte – conclude l’europarlamentare – Quello che ci serve oggi è un approccio olistico a un fenomeno, quello delle migrazioni, strutturale e non transitorio, mettendo la persona al centro di ogni politica. Se da un lato dobbiamo guardare a una politica interna di accoglienza, dall’altro dobbiamo pensare alle cause profonde con un impegno lungimirante e lavorare mano a mano con l’Africa: se l’Africa va bene, va bene anche l’Europa, se l’Africa sta male, sta male anche l’Europa».