Embargo Russo: la Ue blocca i fondi di riparazione, gli agricoltori Cia dal prefetto

 

altL’Europa fa marcia indietro e, per il momento, decide di bloccare i 125 milioni di euro che servirebbero a finanziare i ritiri e la mancata raccolta di frutta e verdura deperibile in seguito all’embargo imposto dalla Russia. Alla base di questa disposizione ci sarebbe la volontà di prolungare l’efficacia delle misure d’emergenza e stabilizzare i mercati dei prodotti in questione in tutti gli Stati membri colpiti dall’embargo, Italia compresa. L’incertezza dell’Unione europea nel gestire la situazione fin dal suo inizio ha fatto si che, in Veneto, attualmente non sia stata presentata ancora alcuna domanda di sovvenzione.

A Padova la Russia è al secondo posto per esportazione con un fatturato per i padovani che si aggira intorno ai 6.700.000 di euro, pari al 2% dell’esportato. Sono interessati prettamente gli ortaggi e la frutta con 2.700.000 euro e i prodotti come mais, frumento, farina per un importo di 2.200.000. Sono cifre consistenti che mettono in ginocchio una buona fetta dell’economia padovana e delle aziende agricole. I prodotti più colpiti dagli effetti dell’embargo sono mele e pere, per le quali sarebbero necessari, nell’immediato, 82 milioni di euro. A titolo esemplificativo, attualmente, un agricoltore è costretto a vendere le mele all’ingrosso ad un prezzo che varia da 1 ad un massimo di 10 centesimi al chilo: “Si arriva a 2 centesimi al chilo per i prodotti di scarto, fino ai 10 per le mele di prima scelta – spiega Luca Ferrazin, Presidente Cia di Montagnana –  Considerando che i costi di produzione ammontano a 18 centesimi al chilo, è evidente come si lavori ulteriormente in perdita, in un contesto generale già molto difficile”. Vista la situazione sempre più drammatica delle campagne padovane, la Confederazione Italiana Agricoltori ha incontrato il Prefetto, Patrizia Impresa, presentando le criticità attraversate dal settore primario, chiedendo di farsi portavoce presso il Ministero delle Politiche Agricole affinchè si trovino al più presto soluzioni concrete alle enormi difficoltà delle aziende.