Nereo Tiso (Pd): “La sicurezza trascurata a Padova da chi la brandiva in campagna elettorale”

 

altChe ci debbano essere delle regole, mi sembra che in una città  complessa come la nostra non possa che avere una risposta ovvia: si.  I maleducati sono sempre presenti. Ma la regolamentazione dei comportamenti messa in atto dalla giunta Bitonci, credo sfiori il ridicolo. Molte regole già esistevano messe in piedi dalla giunta Destro della quale, come sappiamo,   Saia era anche allora assessore alla sicurezza (ha copiato se stesso?); altre la giunta precedente le aveva proposte, ma quando si arriva a voler regolamentare e,  ma alcune di queste regole sono mirate non verso comportamenti, ma verso persone contro le quali il sindaco e l’ass. Saia hanno deciso di accanirsi in una sorta  di ipertensione compulsivo-sanzionatoria scambiata per il fantasma della sicurezza. Ciò che stupisce è che da mesi si parli di accattonaggio, prima molesto e ora anche “immolesto”, quasi fosse l’unico problema costitutivo del degrado in città. Forse Bitonci  e con  lui Saia, non si rendono conto che una cinquantina di accattoni, di cui, forse una decina di molesti, non possono essere l’unico metro di misura per la sicurezza dei padovani. Tutti noi li vediamo ancora presenti in giro per la città e non se ne andranno, caro sindaco, si metta  il cuore in pace. Non riuscirà a spazzarli via tutti perché sono sgraditi agli occhi e urtano la sensibilità dei benpensanti; spero almeno, dopo tanto baccano,  lo faccia con i molesti, ma ne dubito. La miseria  riduce ad allungare la mano   anche le persone di straordinaria dignità che   non hanno nulla di molesto e che si sono trovate sulla strada a causa di situazioni complicate e non hanno di che mantenersi e dove andare. E’ la miseria a molestarli. Nel frattempo i furti si moltiplicano, le spaccate abbondano, gli scippatori fanno il loro truce lavoro,  lo spaccio imperversa in tutta la città e la giunta è in silenzio. Campagna elettorale terminata, sicurezza trascurata. Stanno perdendo tempo a discutere per aumentare le regole e annunciare anche quelle che già c’erano. La sicurezza, bandiera issata sul pennone della vittoria, come loro ben sanno, non può che essere affrontato dalle forze dell’ordine in collaborazione con la polizia locale, e la maleducazione, si può attenuare soprattutto con uno straordinaria opera educativa-formativa dei nostri giovani. Ma di questo, non si sente nessuna flebile voce.  Saia e il sindaco pensano che il ritocco al regolamento sia dimostrazione di forza, ma stanno prendendo in giro la città e i suoi cittadini soprattutto mettendo alla gogna i mendicanti. Lordare i muri era vietato anche nel medioevo e veniva sanzionato; non sarà evitando i picnic sugli argini che si sarà più sicuri;  sporcare durante le feste di laurea, era sanzionabile anche prima; e che per le migliaia di studenti che si ritrovano in piazza al mercoledì, non sarà certo mandando le truppe che eviteranno di bere lo spritz e qualcuno anche di ubriacarsi, , purtroppo,   ma aprendo un dialogo costante e costruttivo con loro. Caro sindaco, l’unica cosa che finora è riuscito a fare in questi mesi nel tentativo diedificare un castello di sabbia sulla sicurezza, è stata quella di  regolamentare i cattivi comportamenti dei maleducati ma soprattutto mostrarsi forte con i deboli. I deboli vanno tutelati, i delinquenti perseguiti, ma forse non vi è ancora chiaro chi siano i delinquenti e chi i deboli.  Il lavoro da fare non può fermarsi alla repressione che, spero sappia, ha dei limiti pesanti. Mi sembra però, che sia l’unica cosa che sapete fare, perché, di fatto, scrivere regole  è più facile che creare una città migliore: ci vuole molto più tempo e costa molta più fatica.

Nereo Tiso
Vice segretario cittadino Pd Padova