Equitalia manda cartelle pesanti? Ci pensa il nuovo servizio Federcontribuenti Veneto

 

Un servizio di valutazione dei conti correnti e in particolare di tutte quelle operazioni di credito poste in essere dai cittadini contribuenti con le banche, al fine di scovare la fattispecie del reato di usura, includendo in questo tipo di consulenza anche il controllo delle cartelle di Equitalia che – come ultimamente è stato spesso riscontrato – nelle sue pratiche di riscossione sfora, negl’interessi applicati, il limite imposto dal Tasso Soglia di Usura. E’ questo in estrema sintesi la nuova tipologia di consulenze che Federcontribuenti Veneto ha deciso di creare e per farlo hanno scelto di avvalersi delle competenze di uno studio di Pianificazione e Controlli Finanziari che ha la sua sede nella provincia di Padova.

Che le banche, in ogni parte del mondo, siano dei potentissimi centri di potere politico, economico e finanziario lo sanno tutti. Ma in Italia lo sono un po’ di più e il fatto, non a caso, che i servizi bancari italiani siano storicamente i più costosi in Europa, ulteriormente lo dimostra. Quel che – e sempre non a caso – non tutti sanno e conoscono è la legge 108 del 1996 (7 marzo del ‘96) che ha apportato profonde innovazioni e modifiche in materia di usura. Intanto, la norma ha ridefinito il quadro complessivo descritto dalla fattispecie che determinava il reato affiancando ai “vecchi” parametri puramente soggettivi, previsti dalla precedente formulazione, “nuovi” parametri cosiddetti “oggettivi”. Questo intervento del legislatore, (fatto ai tempi del primo governo Prodi) ha contribuito ad ampliare, in maniera notevole, i casi di applicazione del reato di usura, così che conseguentemente l’area di tutela offerta dalla norma, non è più rimasta relegata ad operare esclusivamente nei casi in cui sussista lo “stato di bisogno” del quale taluno abbia “approfittato” conseguendo vantaggi per sé o per altri, ma è diventata anche un’autentica boa di salvataggio ogni qual volta il limite (cosiddetto Tasso Soglia Usura) posto dall’ Art. 2 L. 108/96 venga superato. Cosa che, nonostante Tremonti o la Banca d’Italia provino a nascondere, di fatto in Italia si verifica quasi sempre, secondo evidenti e pubblici dati.

“Fino al ‘96 – sostiene Federcontribuenti Veneto – e anche al ’97, ossia prima che entrasse in vigore il primo decreto attuativo di quella legge, parlare di usura in Italia, significava parlare di filosofia o aria fritta. Con quella legge si sono posti dei paletti (che non a caso l’attuale governo nella figura del ministro Tremonti, con i suoi “regali” alle banche ha di fatto già scalfito) per cui nel reato di usura, checché ne dicano i direttori di banca, per larghissima parte ci entravano proprio loro, vale a dire le banche. Cosa, che nella nostra esperienza, succede ancora al 99%”.

“Questo nuovo servizio – dice Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti Veneto – nasce dalla considerazione che sono sempre di più i piccoli imprenditori e risparmiatori della nostra e altre Regioni del Nord, che si rivolgono a noi perché vittime dello strapotere delle banche o di Equitalia. Ad un prezzo assolutamente popolare, che varia a seconda della complessità, del capitale in questione e del numero di anni che si intende prendere in esame, coloro che lo vorranno potranno avere una perizia dettagliata sullo stato del loro rapporto con la propria banca o sulla propria cartella esattoriale. La cosa è così urgente (e tecnicamente semplice) che la risposta alla domanda, corredata dalla giusta documentazione, “ma nel credito che mi ha concesso la banca, si può ravvisare il reato di usura?” siamo disposti a concederla gratis!”.

Un servizio snello, dunque, composto oltre che da crudi numeri, anche da una breve e sintetica relazione che evidenzierà in modo chiaro e preciso lo stato delle operazioni e le eventuali contestazioni che potranno scaturire dall’analisi del conto. Una difesa per i cittadini, che si rende assolutamente necessaria soprattutto nelle regioni del Nord Italia, dove si concentrano la maggior parte delle sedi centrali di riferimento dei maggior istituti bancari e che in virtù di questo, esercitano una forte pressione lobbistica a tutti i livelli, purtroppo anche in sede giudiziaria.

Il punto è che il reato di usura è un reato penale e non civile. Questo significa che avere una perizia che dimostra questa cosa è molto utile, sia in ambito di contrattazione con la propria banca, sia e soprattutto in ambito processuale. “E’ dimostrato – dice il presidente Paccagnella – che quando, esibito un ordine di un tribunale, vai a chiedere la documentazione di un certo fido o linea di credito che mai e poi mai ti darebbero, l’atteggiamento cambia, perché avere la fedina penale macchiata, anche in questo Paese, fa ancora paura”.

In conclusione: chiunque si trovi nella necessità di farsi controllare le proprie cartelle esattoriali o per fare delle perizie bancarie al fine di determinare se il proprio c/c bancario o fido sia rispondente alla convenzione sottoscritta, al Codice Civile ed alle Leggi vigenti, magari al fine di richiedere la restituzione degli interessi anatocistici percepiti indebitamente dalla banca o per preparare giuridicamente la controversia con la stessa banca (od Equitalia) e quindi di usufruire di una assistenza legale per la durata di tutta la controversia, il tutto a prezzi super accessibili, non deve fare altro che mettersi in contatto con gli uffici di Albignasego di Federcontribuenti Veneto e spiegare il suo caso.

 

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