Federcontribuenti al Mise per salvare la Zanardi di Padova

 

Zanardi, eccellenza italiana, è ad un bivio. Mercoledì scorso presso il Ministero dello Sviluppo Economico c’è stato un incontro per decidere la sorte dell’azienda e dei suoi lavoratori, tra i presenti: il dr. Giampiero Castano responsabile unità vertenze aziendali per il Mise, l’onorevole Gessica Rostellato, la dott.ssa Carmen Mancarella, il presidente della Federcontribuenti Marco Paccagnella, e l’Ing Mario Grillo, ex ad della Zanardi.

Dopo il dramma del suicidio, per motivi economici, del fondatore della Zanardi, dopo un incendio doloso che ha distrutto gli impianti dell’azienda, dopo la paura di perdere il posto di lavoro, gli operai della Zanardi si sono costituiti in cooperativa e hanno illustrato, su richiesta del Mise, le condizioni attuali della Zanardi che il 21 giugno ha presentato un progetto di concordato liquidatorio e le attività che stanno portando avanti per rilanciare l’azienda stessa. Quello che si deve fare è trovare un modo per permettere ai lavoratori della Zanardi di ripartire con la produzione predisponendo una copertura delle spese in attesa di incassare il corrispettivo dei lavori fatti dai clienti.

Il problema finanziario nasce dalla esigenza di partire il prima possibile per evitare di perdere i clienti come le commesse.

Il MISE ha dato la sua disponibilità a ricercare una strada percorribile. Confidiamo nel successo dell’iniziativa. «Io mi auguro, in qualità di presidente della Federcontribuenti, – dice Paccagnella -, di cogliere la volontà del Mise di aiutare l’azienda, salvando un marchio italiano e gli operai. Si dovrà essere più forti della burocrazia perchè i tempi sono davvero brevi».

I lavoratori della Zanardi hanno dato prova al Mise di sapere cosa fare e come; nel piano industriale erano riportati punto per punto tutte le iniziative per rilanciare l’azienda, «ora è il governo a dover dimostrare quanto a cuore gli sta il futuro dell’azienda e dei lavoratori».